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Attualità e Politica

18/02/2016 | 13:48

Dl Competitività, via libera della Camera alla delega al Governo per il rilancio dell'ippica

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Dl Competitività Camera delega Governo ippica

ROMA - La Camera, impegnata nell'esame del Collegato agricolo, ha approvato l'articolo 9 del provvedimento che prevede una delega al Governo (da esercitare entro 12 mesi) per il «riordino degli enti, società ed agenzie vigilati dal Mipaaf» e per il «riassetto delle modalità di finanziamento e gestione delle attività di sviluppo e promozione del settore ippico nazionale». 
Nella predisposizione dei relativi decreti legislativi, il Governo si impegnerà a «riordinare le competenze ministeriali in materia di ippica, comprese quelle in materia di diritti televisivi relativi alle corse anche estere, e la disciplina delle scommesse ippiche a totalizzatore e a quota fissa, prevedendo per le scommesse a totalizzatore la destinazione di una percentuale non inferiore al 74 per cento della raccolta totale al pagamento delle vincite, la stabilità degli attuali livelli di gettito da destinare al finanziamento della filiera ippica, nonché le modalità di riduzione delle aliquote destinate all'erario a fronte di un eventuale aumento della raccolta delle suddette scommesse e l'introduzione della tassazione sul margine per le scommesse a quota fissa sulle corse dei cavalli, stabilendo che una parte dell'aliquota sia destinata alla filiera ippica, e prevedere un palinsesto complementare al fine di garantire ulteriori risorse in favore della filiera ippica». 
Nei suoi decreti delegati per il riordino delle norme sull'ippica, il Governo dovrà «prevedere le modalità di individuazione, compatibilmente con la normativa europea» del soggetto incaricato di costituire un organismo, da sottoporre alla vigilanza del Mipaaf, «a cui demandare le funzioni di organizzazione degli eventi ippici, di ripartizione e di rendicontazione delle risorse», consentendo «l'iscrizione al medesimo organismo agli allevatori, ai proprietari di cavalli e alle società di gestione degli ippodromi che soddisfano requisiti minimi prestabiliti, e prevedere che la disciplina degli organi di governo dello stesso organismo sia improntata a criteri di equa e ragionevole rappresentanza delle diverse categorie di soci e che la struttura organizzativa fondamentale contempli organismi tecnici nei quali sia assicurata la partecipazione degli allenatori, dei guidatori, dei fantini, dei gentlemen e degli altri soggetti della filiera ippica». Il Governo dovrà anche «prevedere, per i primi cinque anni dalla costituzione» di questo organismo, «una qualificata partecipazione di rappresentanti dei Ministeri delle politiche agricole e dell'Economia negli organi gestionali e, successivamente, la costituzione di un apposito organo di vigilanza sulla gestione del medesimo organismo, composto da rappresentanti degli stessi Ministeri». Compatibilmente con la normativa europea, il Governo dovrà «prevedere che le quote di prelievo sulle scommesse sulle corse dei cavalli destinate al settore ippico, nonché le risorse destinate all'ippica» siano assegnate a questo organismo.
Nei decreti delegati, il Governo dovrà «prevedere che gli stanziamenti attualmente iscritti nel bilancio del Mipaaf per lo svolgimento delle competenze in materia ippica siano rideterminati e assegnati» a questo organismo, «stabilendo comunque una riduzione degli oneri a carico della finanza pubblica pari al 20 per cento nel primo anno successivo alla sua costituzione, al 40 per cento nel secondo anno, al 60 per cento nel terzo anno e all'80 per cento nel quarto anno e che, a decorrere dal quinto anno successivo alla costituzione dell'organismo», al relativo finanziamento si provveda «con le quote di partecipazione versate annualmente dai soci». E' stato ritirato invece l'emendamento Bosco (AP), che chiedeva al Governo, nell'ambito della delega per il riordino delle competenze ministeriali in materia di ippica, di garantire «la stabilità degli attuali livelli di gettito da destinare al finanziamento della filiera ippica» e «delle attuali modalità di riparto tra i diversi attori della filiera». 
MSC/Agipro

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