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Attualità e Politica

11/10/2016 | 13:24

Esclusiva/Operazione "Gambling": online e punti di ricarica, così riparte betuniQ.it del pentito Mario Gennaro

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GIOCHI OPERAZIONE Gambling

ROMA - Online "puro" e punti vendita di ricariche dei conti gioco telematici. Sono i due cardini del "progetto betuniQ.it", ormai pronto a ripartire, secondo quanto emerge dall'ordinanza del Giudice dell'udienza preliminare di Reggio Calabria, che Agipronews ha potuto leggere. Nel testo, Mario Gennaro  - numero uno della società maltese di scommesse posta sotto sequestro lo scorso anno per i legami con la 'Ndrangheta, nell'ambito della maxi-operazione "Gambling" della Dda di Reggio Calabria - illustra agli inquirenti i contenuti della nuova attività di gioco che intende gestire. Il pm Stefano Musolino approva il progetto con un parere favorevole, considerando che si tratta dello "sviluppo di attività lecita, coerente con il reinserimento sociale del collaboratore". Anche il Gup di Reggio Calabria, convinto dalla Procura, da' alla fine il suo benestare al dissequestro del brand. Così, l'idea di far rivivere Betuniq è diventata realtà, e anche il sito della società ora sembra quasi in rampa di lancio. Aprendo la home page, si fa riferimento a slogan come "Non mollare mai" e all'immagine del sole che risorge, mentre il count-down della promozione "No tax" segna ora 49 giorni alla scadenza: non ci sono ancora conferme ma probabilmente betuniQ ripartirà a inizio dicembre. Intanto, è stata annunciata l'assunzione del nuovo direttore commerciale Ugo Cifone, ex presidente dell'associazione Acogi, da anni attiva nella tutela (anche legale) dei gestori di centri trasmissione dati collegato a bookmaker esteri.

"Rinnegate le scelte criminali" - Insomma, tutto lascia immaginare che la "skin" guidata dal superpentito di "Gambling" possa riprendere l’attività nel giro di qualche settimana, stavolta nell’ambito del sistema regolato dei giochi, grazie al collegamento con la concessione di "Poker&bet". Come ciò avverrà, lo spiega lo stesso Gennaro, descritto nell’istanza firmata dall’avvocato Di Russo come "un affidabile collaboratore di giustizia che ha rinnegato totalmente le proprie scelte criminali".  L’intenzione del gruppo dirigente di betuniQ.it - di cui fanno parte anche due collaboratori storici di Gennaro - è quella di presentare un’offerta attrattiva - con bonus, quote competitive, gadget e campagne di marketing - per l’online puro. "Si tratta però - spiega Gennaro, rivolgendosi direttamente alla Procura - di una modalità che richiede molte risorse finanziarie: visto che Betuniq è all’inizio, abbiamo pensato di affiancare al puro online anche l’apertura dei punti di ricarica (pvr), assai meno onerosa. Per quanto riguarda i pvr, si svolgerà una seria "due diligence", prima di partire con un attività che è particolarmente sicura da un punto di vista legale poiché non c’è alcun rapporto di intermediazione tra punto vendita di ricariche e giocatori".

Nessun contatto con il pubblico - Gennaro sottolinea poi che "Nessuna vincita sarà pagata nei locali: dopo il primo versamento, le ricariche successive avverranno con i sistemi di pagamento consueti, carte di credito e bonifici. Il reclutamento del cliente finale e dei gestori di pvr avverrà tramite "form" presenti sul sito: in maniera tracciata, documentata e senza avvalersi di collaborazione di persone dislocate sul territorio. Lo sviluppo del software sarà realizzata da uniqlab ltd, una società non sottoposta a sequestro" . Tutto sommato limitato il budget iniziale della nuova start-up:  200mila euro provenienti da conti non sequestrati dalla Procura. Il superpentito - ancora agli arresti domiciliari e sotto protezione in località riservata - garantisce poi agli inquirenti che lavorerà da remoto e non avrà alcun contatto con il pubblico. Il suo lavoro consisterà nell’organizzazione del marketing, nella scelta dei bonus e nella stesura di piani strategici, palinsesti e promozioni.  Nel chiedere il dissequestro, Gennaro sottolinea che solo lui è in grado di rilanciare un brand etichettato in Europa come legato alle vicende processuali di "Gambling": "Voglio dimostrare a tutti coloro che vedono in un collaboratore di giustizia una persona ’bruciata’ che si sbagliano e che lo Stato in realtà aiuta a reinserirsi efficacemente", conclude. NT/Agipro

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