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Attualità e Politica

03/11/2015 | 09:37

Legge di Stabilità, Sabatini (ABI): «Superprelievo su transazioni estere impossibile per le banche»

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Legge Stabilità Sabatini ABI banche gioco

ROMA - La norma prevista dalla Legge di Stabilità che prevede di affidare alle banche il compito di monitorare i flussi finanziari delle società estere del settore giochi è di difficile, se non impossibile, attuazione: è l'opinione del direttore generale dell'Abi, Giovanni Sabatini, intervenuto in audizione di fronte alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. La soluzione proposta dalla legge di Stabilità affida agli intermediari finanziari, e quindi in primo luogo alle banche, il compito di monitorare i flussi finanziari verso le controparti estere: di conseguenza, se supereranno i 500 mila euro nell'arco di sei mesi, dovranno applicare loro una ritenuta del 25%. Per Sabatini, si pone «un obbligo informativo del tutto nuovo a carico degli intermediari finanziari, posto che gli elementi considerati come presupposti non sono allo stato ricavabili da altre segnalazioni o archivi effettuate o creati dagli intermediari finanziari ne sulla base della normativa antiriciclaggio ne sulla base del monitoraggio fiscale ne di altre previsioni vigenti». Le banche insomma non saprebbero dove ricavare le informazioni. La norma, spiega ancora Sabatini, da per scontato che le banche conoscano l'attività effettivamente svolta dalle controparti (anche quelle estere) e soprattutto siano in grado di poterle catalogare come residenti in Italia o meno e siano pure in grado di «stabilire l'inerenza dei flussi stessi rispetto all'attività». Assunto errato, visto che «gli elementi ricercati non sono infatti ricavabili dai dati a disposizione della banca, che quando effettua un trasferimento di fondi ha di norma solo le informazioni inerenti alla denominazione del destinatario e al suo Iban, dai quali non è dato risalire ne al fatto che si tratti effettivamente o meno di un soggetto operante nel settore delle scommesse ne se lo stesso sia o meno non residente. Tutt'al più dal codice Iban è riconoscibile il fatto che il conto di tale soggetto è detenuto all'estero anziché in Italia». Di conseguenza, «in un contesto ormai armonizzato di un'area unica di pagamenti in euro, con standard e regole europei ispirati a criteri di efficienza, celerità e automatizzazione, non possono sussistere forme di "personalizzazione" di specifiche tipologie di pagamenti sulla base di indicazioni che, peraltro, solo il cliente sarebbe in grado di fornire senza possibilità che alcun prestatore di servizi di pagamento possa essere in grado di verificare». RED/Agipro

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