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Attualità e Politica

25/08/2016 | 16:15

Terremoto, il precedente – Da nuovi giochi 2 miliardi per ricostruire L’Aquila, ma oggi strada difficile per il Governo

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Terremoto giochi

ROMA – Un provvedimento ad hoc sul modello del dl Abruzzo – che nel 2009 destinò le entrate di nuovi giochi alla ricostruzione post-terremoto - è un’ipotesi da escludere per il sisma che in questi giorni ha colpito il Centro Italia. «Pur comprendendo il fine, il risultato all’epoca fu un incremento del gioco e, attualmente, l’offerta è troppo estesa», ha detto il sottosegretario Pier Paolo Baretta. Ultimamente, invece, il Governo si è impegnato a limitare le occasioni di gioco - ad esempio tagliando il numero delle slot, come previsto dalla legge di stabilità 2016 – nel tentativo di contrastare ia dipendenza.

COSA PREVEDEVA IL DECRETO ABRUZZO Nel 2009, i nuovi giochi vennero utilizzati per fare cassa: il decreto Abruzzo entrò in vigore il 28 aprile, a meno di un mese dal terremoto che devastò la provincia de L'Aquila. Il decreto prevedeva che i giochi contribuissero al sostegno per le zone terremotate con «maggiori entrate non inferiori a 500 milioni di euro l'anno, a decorrere dal 2009». In quell'occasione, venne modificata la tassazione delle scommesse, vennero introdotti i giochi da casinò, il poker cash, il 10eLotto, il Win for Life e nuovi Gratta e Vinci. Venne anche ipotizzata l'istituzione della lotteria dello scontrino, che però non ha mai visto la luce. Partì con il DL Abruzzo, invece, la sperimentazione delle VLT, nuovi apparecchi che avrebbero dovuto erogare vincite fino a 2 milioni di euro, con un payout non inferiore all'85% e un prelievo fiscale non superiore al 4%.

QUANTO VENNE INCASSATO DAI GIOCHI Il decreto Abruzzo destinava alla ricostruzione 8,5 miliardi: lo Stato prevedeva di incassare circa un miliardo e mezzo in tre anni, divisi in 3 tranche annuali da 500 milioni. L'obiettivo venne effettivamente raggiunto e superato: a tre anni dal provvedimento, i maggiori incassi per l'Erario furono di oltre 2 miliardi di euro. A esclusione del "Gratta Quiz", la lotteria istantanea da 3 euro con parte dell'incasso destinato alle zone terremotate che ebbe vita breve (anche per la riluttanza dei rivenditori ad accettare un aggio decurtato come contributo per l'Abruzzo), gli altri giochi contribuirono in modo determinante. Tra settembre 2009 e marzo 2012, la quota destinata all'Abruzzo dal Win for Life è stata di circa 320 milioni. Ancora meglio andarono le VLT: dal luglio 2010 a gennaio 2012 garantirono complessivamente oltre 1,2 miliardi. Tra il 2011 e l'inizio del 2012, poi, l’Erario beneficiò di oltre 47 milioni dal poker cash e dai giochi da casinò. Fra il 2010 e il 2011, venne registrata anche una crescita delle entrate erariali provenienti dal Lotto, pari a oltre 450 milioni riconducibili in parte anche alle nuove modalità di gioco, come il 10eLotto.

COME SONO STATE USATE LE RISORSE DEI GIOCHI In diverse occasioni, alcuni parlamentari avevano presentato interrogazioni al Governo e ai ministri dell'Economia per sapere a quanto ammontavano i fondi effettivamente raccolti dall’erario grazie ai giochi e come sono state investite e distribuite le risorse, senza ottenere alcuna risposta. In realtà, la domanda è tecnicamente mal posta perché, una volta che i soldi arrivano all'Erario, "perdono colore": non è dunque possibile stabilire quanto denaro effettivamente provenga dai Giochi e quanto da altre fonti. Il decreto Abruzzo annoverava le maggiori entrate dei giochi tra le coperture finanziarie, quindi i fondi per la ricostruzione sono stati presi anche da lì e sono stati destinati ai diversi progetti. Indipendentemente da quanto venne stabilito dalla legge, diverse aziende del settore sono intervenute a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto - in Abruzzo ma anche in Emilia, dopo il sisma del 2012 - oppure hanno contribuito al restauro dei monumenti, alla ricerca scientifica o a progetti di beneficenza.

MSC/Agipro

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