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Attualità e Politica

14/04/2016 | 12:27

Corte di Giustizia UE, Agnello (avv. Uniq Group) replica ad Avvocatura di Stato: "Giudici interessati a nostra posizione"

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ROMA - Al termine dell'udienza di ieri in Corte di Giustizia - durante la quale si è discusso della doppia garanzia per gli aspiranti concessionari al bando "Monti" - l’avvocato dello Stato, Carla Colelli, ha evidenziato ad Agipronews che “l’udienza è stata molto positiva, la Corte ha ben compreso le ragioni del Governo italiano. Lo si capisce dal fatto che le domande sono state rivolte tutte alla parte privata e che le doglianze di UniqGroup non sono emerse in maniera chiara”. Secondo il legale della parte privata, Daniela Agnello, si tratta però di affermazioni "fuorvianti rispetto ai fatti processuali". La Corte di Giustizia - sottolinea l'avvocato - ha mostrato "particolare interesse" alle osservazioni orali della difesa di UniqGroup, nella parte in cui la stessa ha chiarito e dimostrato che "lo strumento delle doppie referenze bancarie non è conforme ai principi del Trattato e disattende la giurisprudenza della Corte". La difesa, sollecitata da specifiche domande del relatore, ha precisato che la UniqGroup ha impugnato il Bando Monti in sede amministrativa ed il Consiglio di Stato ha sospeso il procedimento “in attesa che si pronunci sulle predette questioni pregiudiziali la Corte di Giustizia”. Inoltre, su specifica domanda dell’Avvocato Generale, Uniq Group ha precisato che il bando Monti ha attribuito un potere illimitato all’Amministrazione nella valutazione delle referenze e che tale potere viola il principio di trasparenza. In merito all’intervento della Commissione Ue, infine, Daniela Agnello aggiunge che - al di là delle osservazioni scritte  - in udienza è stata ribadita “la restrittività della normativa nazionale”. Uniq Group auspica che la Corte dichiari che la normativa italiana non ha rispettato l’obbligo di trasparenza, quale corollario del principio di parità di trattamento, né ha previsto alcuna alternativa alle doppie referenze bancarie nel caso di giustificati motivi, determinando l’esclusione della società dalla gara. NT/Agipro

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