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24/06/2016 | 10:43

Poker online: raccolta senza licenza e "fidi" a giocatori, 43 indagati dalla Procura di Roma

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ROMA - Una rete di raccolta del poker online, senza autorizzazioni né concessioni statali. La Direzione distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Roma ha indagato 43 persone, con l'accusa di far parte di un'associazione a delinquere - finalizzata alla gestione del gioco online del poker - che metteva a disposizione dei giocatori affiliati la piattaforma Pokerinvenice.com. Oltre alla raccolta clandestina di giochi riservati allo Stato, scrive la Procura nell'avviso di conclusione delle indagini, all'organizzazione viene anche contestato il rilascio di "fidi", allo scopo di "attirare soprattutto coloro che erano sprovvisti di disponibilità finanziarie immediate, ciò a danno dello Stato e dei concessionari autorizzati". Alcuni degli indagati (i fatti risalgono al 2012) operavano, secondo i magistrati, "senza essere iscritti nell'elenco degli intermediari finanziari e senza autorizzazione", svolgendo di fatto abusiva attività finanziaria attraverso la concessione di crediti anche a giocatori di poker professionisti, a Roma e in tutta Italia.

La struttura si muoveva attraverso un sistema "multilevel" composto da agenti sul territorio, ai quali facevano riferimento altri sub agenti o i giocatori stessi. Ciascun agente coinvolto nel business era responsabile verso il proprio referente superiore per tutto ciò che riguardava la ricarica del conto gioco, la riscossione delle perdite subite e il pagamento delle vincite. I flussi finanziari confluivano da Malta verso la Repubblica di San Marino, secondo quanto ricostruito dalla Dda di Roma. I 43 indagati, che stanno ricevendo in questi giorni l'avviso di conclusione delle indagini firmato dal Procuratore Aggiunto di Roma, Michele Prestipino, avranno 20 giorni di tempo per rilasciare dichiarazioni agli inquirenti, presentare memorie, produrre documentazione o chiedere al Pm incaricato il compimento di atti di indagine. Una volta completata questa fase, si aprirà l'udienza preliminare e il Gup deciderà se archiviare le accuse o rinviare a giudizio gli indagati.

L'attività di Pokerinvenice.com era già stata anni fa al centro di un caso giudiziario: la società, dopo aver aperto una succursale nel nostro paese, aveva deciso di pagare le tasse sugli utili realizzati dichiarando di fatto la propria stabile organizzazione in Italia. Nel novembre 2011, il Gip di Lucca aveva disposto il sequestro di assegni e cambiali ai titolari, contestando l'esercizio abusivo di attività di gioco: una decisione poi confermata dal locale Tribunale del Riesame ma annullata con rinvio dalla Corte di Cassazione, nei primi mesi del 2013, per difetto di motivazione. Nel novembre del 2013, infine, l'autorità di gioco maltese (Mga) aveva sospeso la licenza di Pokerinvenice.com. NT/Agipro

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