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Attualità e Politica

01/07/2016 | 16:20

Slot, Astro in audizione a Ferrara: "Limiti orari non frenano l’illegalità, gestori e enti locali collaborino per tutelare il territorio"

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ROMA - "I limiti orari di accensione degli apparecchi non sono uno strumento utile per limitare il gioco patologico, tanto più quando riguardano un solo prodotto, come le slot che, rispetto ad altri, è molto più leggero. Per questo abbiamo informato l'amministrazione comunale di Ferrara che un provvedimento del genere non farà altro che spostare la domanda verso altri prodotti più aggressivi, come già accaduto a Bolzano, in Lombardia e in Liguria". Lo ha spiegato ad Agipronews Lorenzo Verona, vicepresidente e responsabile territorio di Astro, che ha incontrato, questa mattina, la Giunta del Comune di Ferrara, dove a inizio giugno è stata varata un’ordinanza di limitazione degli orari per gli apparecchi da gioco lecito, dalle 9 alle 13 e dalle 15,30 alle 21. "Abbiamo presentato all'amministrazione la nostra proposta che prevede una riduzione del numero delle slot, formazione alla sensibilizzazione del prodotto-apparecchio da gioco, educazione al decoro sociale all’interno ed all’esterno del punto vendita, e una maggiore collaborazione con le Asl territoriali e le forze dell’ordine, nel rifiuto totale dell’illegalità", ha spiegato Verona. "L'amministrazione si è mostrata disponibile a raccogliere le nostre istanze, valutarle e ha promesso un nuovo incontro tra qualche settimana. Abbiamo avuto un riscontro positivo, come accaduto nei giorni scorsi in Puglia e nelle Marche. – ha aggiunto - I nostri interlocutori hanno capito che non contestiamo l'ordinanza in quanto tale, ma riteniamo che non sia lo strumento adatto a combattere il gioco patologico e l'illegalità. All'incontro di oggi - ha concluso Verona - erano presenti anche altre associazioni, come la Confesercenti, la Confcommercio e rappresentanti delle sale dedicate: abbiamo tutti lo stesso punto di vista e condividono il nostro progetto". 
La legge regionale dell'Emilia Romagna, in vigore dal 2013, prevede la formazione per gli operatori di gioco, informazione responsabile dell'utenza, soprattutto nelle scuole, prevenzione e sensibilizzazione, e il marchio Slot freE-R. Non è previsto, come in altre regioni, il "distanziometro metrico" in merito al quale i Comuni possono agire autonomamente. In base ai dati della stessa Regione Emilia Romagna il numero di giocatori patologici in cura presso i Sert, nel 2014, era i 1277, lo 0,0287% della popolazione regionale (4.451.000 abitanti). Nel 2015 in Emilia Romagna i giochi hanno restituito 4.679 milioni (erano 4.639 nel 2014) in vincite. In aumento anche la spesa regionale, pari a 1.293 milioni. 
SA/Agipro

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