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Attualità e Politica

17/11/2015 | 14:19

Giochi, Tar Lombardia: "No a distanziometro per sale scommesse, dalla Regione scelta politica diversa"

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ROMA - Il distanziometro previsto dalla legge regionale contro la ludopatia non vale per le sale scommesse. E' quanto ha ribadito in una sentenza il Tar Lombardia accogliendo il ricorso delle società La3 e Vincimax, a cui il comune di Milano aveva inviato una diffida sulla base del nuovo regolamento edilizio comunale, che prevede distanze minime di 500 dai luoghi sensibili. Il Collegio ritiene "incompetenti i Comuni ad imporre tramite strumenti urbanistici/edilizi limiti distanziometrici all’insediamento di imprese operanti attività di raccolta di scommesse rispetto ai luoghi sensibili, in quanto la Regione Lombardia nell’ambito delle sue prerogative costituzionali in materia di contrasto alla ludopatia, ha ritenuto di imporre i suddetti limiti soltanto per la collocazione dei nuovi apparecchi da gioco". I giudici sottolineano come la legge regionale abbia taciuto sull'apertura di nuove sale scommesse, "con ciò rinunciando implicitamente, tramite una scelta di natura tipicamente politica, ad estendere i limiti distanziometrici fissati per le altre pratiche di giochi con vincite in denaro". La decisione autonoma del Comune di supplire all'omissione della legge, "significherebbe di fatto legittimare l’usurpazione di poteri normativi già esercitati e sostituire la decisione politica generale della Regione con quella (di volta in volta diversa) dei singoli comuni", che peraltro potrebbero introdurre distanze molto diverse l'uno dall'altro. A rinforzare il giudizio del Tar sono anche le modifiche ancora più restrittive introdotte quest'anno dalla Regione, nelle quali ancora una volta non figurano le sale scommesse; di fatto si manifesta "in modo ancora più evidente la scelta politica della Regione, per chiarire l’oggetto del divieto e sottrarre la regolamentazione imposta in materia di ludopatia ad interpretazioni estensive da parte dei singoli Comuni". LL/Agipro

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