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Attualità e Politica

21/11/2016 | 08:36

Giochi, Tar Liguria: distanze minime non valgono per sale vicine a caserme e strutture ricettive

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Giochi Tar Liguria scommesse

ROMA - Il Tar Liguria ha annullato gli atti con i quali il Comune di Ventimiglia aveva imposto a un esercizio commerciale di cessare l'attività di raccolta scommesse vicino a una caserma, in particolare il posto di polizia di frontiera. I titolari dell'esercizio avevano proposto ricorso contestando la disciplina applicata dal Comune di Ventimiglia in quanto il «posto di polizia di frontiera individuato come parametro di distanza non costituisce luogo sensibile».
«La norma che ha portato a ampliare i luoghi sensibili alle caserme appare di elevata genericità rispetto al caso, tale da imporre una verifica applicativa, motivata e istruita - si legge nella sentenza - Lungi dal disapplicare la norma regionale ovvero sollevarne la questione di legittimità costituzionale, la fase attuativa della norma regionale avrebbe dovuto essere accompagnata da adeguati approfondimenti, in modo coerente ai principi costituzionali e sovranazionali». I giudici amministrativi hanno anche bocciato il provvedimento del Comune che imponeva la chiusura dell'attività di scommesse per mancato rispetto delle distanze previste dal regolamento municipale.

Il Tar Liguria ha, poi, annullato gli atti con cui il Comune di Sarzana aveva negato l'autorizzazione ad aprire una sala giochi perché risultava «vicino ad una struttura ricettiva». I titolari della sala gioco avevano impugnato il diniego e il regolamento approvato con delibera consiliare dove si estendeva il divieto in relazione alle distanze rispetto alle strutture ricettive. «La norma che ha portato ad ampliare i luoghi sensibili sino a comprendervi tutte le strutture ricettive (oltretutto nell'ambito di un concetto del tutto generale e generico quale quello di contesto urbano) appare di elevata genericità, tale da imporre una verifica applicativa, motivata ed istruita - si legge nella sentenza della Prima Sezione che accoglie il ricorso - La fase attuativa della norma regionale avrebbe dovuto essere accompagnata da adeguati approfondimenti».

 

SA/Agipro

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