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Attualità e Politica

29/08/2016 | 10:42

Esclusiva Agipronews - “Gambling”, il Tribunale di Reggio Calabria accoglie richiesta del superpentito Mario Gennaro: ripartono le scommesse online di Betuniq

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Gambling Betuniq gennaro

ROMA - Betuniq, la società maltese travolta dall'inchiesta “Gambling” del luglio 2015, riprenderà presto il proprio business sotto la guida di Mario Gennaro, il superpentito che con le sue rivelazioni ha svelato i rapporti tra il mondo delle scommesse illegali online e la criminalità organizzata calabrese. Stavolta, però, il business dovrà svolgersi nel rispetto delle leggi italiane e sotto il controllo dei Monopoli di Stato, non più da Malta né da altri paesi esteri. E' quanto emerge dalla clamorosa decisione del Gup di Reggio Calabria, Caterina Catalano, che ha accolto nei giorni scorsi – con il parere favorevole della Procura Antimafia – la richiesta di Mario Gennaro, attualmente agli arresti domiciliari. Il giudice ha dissequestrato il sito e il marchio della società di scommesse – bloccati dal 22 luglio 2015, quando un blitz della Dda portò all'arresto di 41 persone in Italia e all'estero e al sequestro di beni per 2 miliardi di euro - autorizzando l'ex numero uno di Betuniq a riprendere l'attività. Secondo fonti investigative interpellate da Agipronews, la decisione si spiega con il “decisivo contributo" fornito da Gennaro alle indagini e con la "garanzia che stavolta il business avverrà nel pieno rispetto delle norme sui giochi”. Nel corso degli interrogatori, Gennaro – che ha sempre confermato la propria appartenenza alla cosca reggina dei Tegano - aveva ammesso di avere “accordi territoriali con la criminalità organizzata tali da garantire una buona diffusione del prodotto Betuniq”. L'ipotesi più probabile è che Gennaro – che dal 26 settembre affronterà il processo con rito abbreviato davanti al Tribunale di Reggio Calabria - riattivi nel giro di qualche mese il sito Betuniq.it come “skin” (cioè come rivenditore autorizzato online) di un concessionario dei Monopoli di Stato.
E che ci fosse aria di rientro nel giro per “Mariolino”, come Mario Gennaro è conosciuto sia nel settore che nell'ambito dell'inchiesta, era già chiaro da una lettera inviata il 16 agosto agli ex dipendenti di Betuniq, nella quale è scritto che – sulla base di un progetto approvato dalle autorità italiane - “Betuniq avrebbe riaperto i battenti, con una compagine sociale nuova e con dei fondi che nulla hanno a che vedere con la vecchia Uniqgroup”. Ai lavoratori che ancora attendono il saldo dei vecchi stipendi non ancora pagati, Gennaro spiega che Uniqgroup ha i conti correnti bloccati dalle autorità maltesi e che gli arretrati saranno versati al termine del processo di revoca delle licenze rilasciate dalla Malta Gaming Authority (Mga), che prelude alla chiusura completa delle attività a Malta. Il piano che Gennaro indica nella lettera è chiaro: prima saranno pagati i dipendenti che hanno ritenuto di non avviare cause contro la società, poi tutti gli altri, “magari tra qualche anno, al termine della causa”. La vicenda penale di “Gambling” sfocerà tra settembre e ottobre in diversi procedimenti a carico di 111 indagati. I reati indicati nell’ordinanza di richiesta di rinvio a giudizio della procura di Reggio Calabria sono: associazione a delinquere (ma per 11 persone, Gennaro compreso, l’accusa riguarda l’associazione a delinquere di stampo mafioso), esercizio abusivo di scommesse, omessa dichiarazione dei redditi e IVA, truffa aggravata ai danni dello Stato, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e reimpiego dei proventi di delitto.

NT/Agipro

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