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Attualità e Politica

27/03/2017 | 11:41

Gdf Messina, Operazione “Dominio”: sequestri per dieci milioni di euro, tra le attività tre aziende di noleggio slot

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Gdf Messina Dominio

ROMA - Una rete di controllo capillare sul territorio messinese, che forniva al clan “Mangialupi” ingenti proventi grazie a «operazioni commerciali, finanziarie ed imprenditoriali»: è quanto ha scoperto il Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Messina, eseguendo «21 ordinanze di custodia cautelare in carcere, oltre a tre provvedimenti di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria» e contestualmente ha messo «i sigilli a tre società operanti nel settore del noleggio di centinaia di apparecchiature da gioco e scommesse, a diciotto immobili, tra cui una lussuosa villa con piscina ubicata nella zona tirrenica ed un prestigioso appartamento con attico a Messina, a una rivendita di generi di monopolio e ad un’imbarcazione tipo gommone, per un valore complessivo di dieci milioni di euro». Durante le indagini dell’operazione “Dominio” i finanzieri «hanno sequestrato 159 di tali macchine e 369 schede elettroniche, la metà delle quali, a seguito di perizie effettuate da consulente tecnico della Procura, sono risultate essere state alterate per ridurre le probabilità di vincita». L’operazione ha interessato in particolare un soggetto appartenente al clan che «dopo la disgregazione dell’originaria compagine associativa per via della carcerazione dei capi e del percorso di collaborazione con la giustizia intrapreso da altri affiliati», aveva «assunto un controllo pressoché esclusivo delle attività illegali della cosca, costituendone il punto di riferimento “imprenditoriale”». Grazie anche a una rete di familiari e collaboratori era stata messa a regime la gestione di «numerose attività economiche, rappresentate da diverse società di noleggio di apparecchi da gioco e scommesse, da una sala giochi, da un distributore di carburanti, da una rivendita di generi di monopolio». Il noleggio e la gestione delle slot avevano «fatto assumere nel tempo una notevole posizione nel mercato di Messina e provincia», consentendo di accumulare «ingenti somme di denaro “in nero”, messe a disposizione della cosca di appartenenza per le più disparate finalità illecite».

Da apparecchi illegali guadagni per il clan da 1,8 milioni di euro

L’operazione “Dominio” della Gdf di Messina ha messo in luce «le violente modalità con cui gli associati operavano il capillare controllo del territorio per la gestione delle attività economiche di pertinenza». La gestione delle attività illegali tramite gli apparecchi garantiva una «notevole liquidità»: nel corso di una perquisizione la Gdf ha rinvenuto in una botola in un distributore di carburante «oltre 140 mila euro in contanti. In tale circostanza, è stato rinvenuto anche un “libro mastro” ove erano annotati, con cadenza mensile, i guadagni, pari ad oltre 1.800.000 euro, che la cosca era riuscita ad incassare, in contanti, in circa sei anni, attraverso l’attività di noleggio di una parte degli apparecchi illegali». La gestione capillare del territorio è apparsa chiara anche grazie ad alcuni episodi ritenuti significativi. Ad esempio gli uomini della Gdf hanno accertato che «una volta acquisito il controllo delle zone di influenza mediante l’installazione di videoslot in svariati locali della città e della provincia, il gruppo si sia preoccupato di garantire che nessuno interferisse con le attività di gioco e scommesse», in alcuni casi garantendo ai titolari dei locali che avevano subito dei furti la restituzione degli incassi delle slot. In un secondo caso «la violenza e la caratura criminale degli indagati, nonché la loro volontà di ribadire la propria egemonia nel settore del gioco d’azzardo rafforzando il “prestigio” dell’organizzazione, si sono manifestati in occasione di un brutale pestaggio» ai danni di «un cittadino extracomunitario, reo solo di avere conseguito una consistente vincita» alle slot «riconducibili al clan che, in conseguenza di ciò, stava perdendo del denaro».

PG/Agipro

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