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Attualità e Politica

18/12/2015 | 17:00

Giochi, nel 2015 spesa a 17,3 miliardi di euro: crescita zero per il settore

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Giochi 2015

ROMA – Scommesse sportive, casinò online e Vlt sono gli unici giochi che mettono a segno dei segnali di crescita, in un settore statico: è quanto emerge dalle stime di Agipronews per il 2015, realizzate in collaborazione con Mag, secondo le quali la spesa complessiva del gaming made in Italy è ferma a 17,3 miliardi di euro (dato identico a quello dello scorso anno). Affari stabili anche per lo Stato, che registra entrate per 7,9 miliardi di euro.

L’unico dato in crescita è dunque la raccolta lorda, 87,9 miliardi rispetto agli 84 del 2014, proprio perché nel frattempo sono cresciute le modalità di gioco che garantiscono maggiori percentuali di vincita. Sia le Vlt che i casinò online garantiscono vincite superiori al 90% delle giocate. Situazione analoga nelle scommesse sportive: in alcuni casi il banco dei bookmaker ha fatto registrare vincite elevate, con una quota di pay-out superiore alla media.

SLOT E VLT

La spesa degli italiani sugli apparecchi nel 2015 è stata di poco superiore ai 10 miliardi di euro, il 57,7% dei 17,4 complessivi: 6,5 miliardi sono stati spesi per le slot (+1,9%) mentre quasi 3,5 miliardi (+8,4%) sono riferibili alle Videolotteries, le macchine installate solo in locali da gioco dedicati. Alle casse dello Stato le slot hanno fornito un contributo da 3,3 miliardi (+3,2%), poco sopra gli 1,1 miliardi le Vlt (+3,4%). Il settore apparecchi vale 4,4 miliardi per l’erario, il 56,2% del totale, a cui vanno aggiunti 320 milioni versati per la tassa extra previsti dalla Legge di stabilità 2015.

GRATTA E VINCI

I tagliandi gratta e vinci si confermano come terza voce di spesa nel settore del gaming italiano: nel 2015 il totale dovrebbe essere intorno a 2,4 miliardi di euro, in calo di circa 9 punti percentuali, con l’erario che comunque avrà una quota da 1,3 miliardi di euro.

LOTTO

Oltre 2,1 miliardi di euro spesi (+1,6%), su una raccolta da oltre 7,1 miliardi (+7,4%), per il Lotto nel 2015. Il gioco – con un bando di gara in arrivo per il prossimo anno – ha garantito allo Stato oltre 1,1 miliardi di euro, una somma stabile rispetto allo scorso anno.

SCOMMESSE

Nonostante l’anno “dispari” – senza Mondiali, Europei o altri eventi di traino alle giocate – le scommesse segnano un boom nella raccolta nel 2015, con circa 5,4 miliardi (+26,8%): un dato che però non ha un riscontro diretto nella spesa effettiva, stabile a circa 2,2 miliardi di euro. Una differenza che si spiega con la crescita dovuta in particolare all’ingresso nel mercato di alcuni grossi operatori online, che offrono quote molto competitive e hanno di fatto raddoppiato il volume delle giocate a distanza (2,9 miliardi rispetto agli 1,5 del 2014, più del doppio delle giocate complessive). Il mercato si è allargato anche con la sanatoria per i ctd collegati a bookmaker esteri, e dovrebbe espandersi ancora con un nuovo provvedimento simile per il 2016, oltre alla gara che riallineerà le concessioni. Per il 2015 la parte per l’erario dalle scommesse dovrebbe sfiorare i 200 milioni di euro.

SUPERENALOTTO

Tutto pronto per la nuova versione del SuperEnalotto, che garantirà vincite ancora più diffuse, grazie ai premi anche per chi centra due numeri. Un restyling che dovrebbe riportare la raccolta col segno più. Nel 2015 il totale delle giocate si dovrebbe attestare a poco più di un miliardo, per una spesa complessiva superiore ai 600 milioni di euro. Il gioco resta quello più “generoso” anche per lo Stato: la metà degli incassi, circa mezzo miliardo di euro, finirà all’erario.

BINGO

Gara in arrivo nel 2016 per riallineare anche le concessioni del bingo. Gli operatori chiedono da tempo delle novità per ridare slancio al gioco e alla raccolta: per il 2015, intanto, le cartelle hanno generato un volume da 1,6 miliardi, in linea con lo scorso anno, con circa mezzo miliardo in spesa effettiva. Oltre 180 milioni sono la parte per l’erario.

IPPICA

Conferma il trend generale di stagnazione anche il gioco sull’ippica: le puntate dovrebbero sfiorare i 700 milioni di euro, per una spesa di poco superiore ai 200 milioni. Dal settore lo Stato avrà a fine anno un contributo da 33 milioni di euro.

POKER E CASINO’ ONLINE

Mercato a due velocità per le sale da gioco online: secondo anno consecutivo di calo per il poker, sia a torneo che in modalità cash, con la spesa scesa rispettivamente da 74 e 87 milioni di euro. I tornei calano di circa 6 punti percentuali, il cash scende con numeri a due cifre, -20%. Segno opposto per i casinò online, trascinati dall’emersione di gioco sui siti non autorizzati dopo l’accordo tra l’Agenzia delle Dogane e le grandi piattaforme internazionali: la spesa è di circa 320 milioni di euro, in crescita del 25%. Per l’erario i tavoli verdi virtuali valgono circa 80 milioni di euro, oltre 60 solo dai casinò.

SCOMMESSE VIRTUALI

Le scommesse virtuali – eventi generati dal computer, su cui si può giocare online e nei terminali delle agenzie – registrano una battuta d’arresto: raccolta superiore al miliardo di euro, ma spesa a 168 milioni (-10%). Dalle giocate “virtual” oltre 30 milioni finiranno all’erario.

BETTING EXCHANGE

Nel primo anno a regime effettivo, il betting exchange made in Italy – la modalità di scommessa in cui si può puntare o fare da banco - chiuderà con oltre 500 milioni di volume di gioco. Molto più bassa – al netto delle puntate abbinate – è la spesa reale dei giocatori: 4 milioni di euro, in crescita rispetto al milione speso nel 2014, con una quota erariale da circa un milione.

PG/Agipro

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