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Attualità e Politica

28/07/2015 | 15:55

Poker live, Rosa (Avvocato Gaming): "Caso All in, ignorata sentenza Corte Ue"

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Poker live Rosa All in sentenza Corte Ue

ROMA - I giocatori italiani di poker, che hanno ottenuto vincite in tornei disputati all'estero, non hanno terminato il loro "rapporto" con l'Agenzia delle Entrate, che nonostante la sentenza della Corte di Giustizia Europea, continua a chiedere il pagamento delle tasse su quanto vinto all'estero. E' quanto fa sapere Massimiliano Rosa, legale che ha assistito alcuni dei principali giocatori di poker fino in Corte Ue - ottenendo lo stop al pagamento delle vincite ottenute all'estero - e anche nelle Commissioni Tributarie Provinciali e Regionali, ottenendo numerosi provvedimenti favorevoli.
Ricorsi vinti già prima della sentenza della Corte Ue, e che nel caso relativo a un giocatore abruzzese, Alberto Musini, le Commissioni Tributarie hanno disposto che l'Agenzia delle Entrate di Teramo pagasse anche le spese di giudizio: oggi Musini risulta creditore nei confronti dell'Ente per un importo totale di circa 12 mila euro. Soldi che, secondo l'avvocato Rosa, sarebbero uno sperpero di risorse pubbliche, visto "che lo stipendio dei dipendenti amministrativi che lavorano su queste pratiche, lo pagano i cittadini, così come sono i cittadini a dover pagare gli attuali 12 mila euro al sig. Musini".
Rosa sottolinea come nell'appello in Commissione Tributaria Regionale de l'Aquila, "due settimane dopo la pubblicazione della sentenza europea che, come noto, ha un potere vincolante nei confronti delle amministrazioni degli Stati membri, l’Ufficio legale dell’Agenzia delle Entrate di Teramo impugnava le decisioni della Commissione Provinciale, notificando 4 atti di appello, in cui non veniva in alcun modo citata la Sentenza Blanco del 22 ottobre".
In altri casi, fa sapere ancora Rosa, le Commissioni Tributarie hanno dato ragione ad altri giocatori, annullando gli accertamenti dell'AdE, ma compensando le spese di giudizio, una decisione contro cui "molti dei miei clienti rinunceranno a ricorrere - conclude l'avvocato - perché la sola idea di non avere più a che fare con un Fisco così abusivo ed arbitrario, li gratifica ben oltre il recupero dei costi di giudizio".
PG/Agipro

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