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Attualità e Politica

24/01/2017 | 19:09

Riordino giochi, Perrone (COR): «Creare una piattaforma per la pianificazione delle sale sul territorio»

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Riordino giochi Perrone COr

ROMA - «Diversi amministratori locali hanno risposto con ordinanze restrittive volte a limitare gli orari di apertura e di chiusura» delle sale da gioco «o attraverso misure di sicurezza volte a spostare le autorizzazioni in zone più periferiche o comunque lontano dai luoghi sensibili (come scuole, chiese, sedi istituzionali e parchi), fino ad arrivare a provvedimenti limitativi che prevedono il divieto di apertura di sale da gioco nei loro territori di appartenenza. Queste ragioni ci spingono ad esortare gli amministratori locali e regionali a costituire una piattaforma permanente per la pianificazione delle sale da gioco sul territorio, garantendo ai Comuni i necessari controlli amministrativi e di ordine pubblico». Lo ha detto, nel corso della discussione in Aula al Senato sulla Relazione sulle infiltrazioni mafiose e criminali nel gioco lecito ed illecito della Commissione Anfimafia, il senatore Luigi Perrone, senatore dei Conservatori e Riformisti. «Deve essere garantita agli enti locali la possibilità di effettuare una pianificazione territoriale d'intesa con le Regioni: è proprio nei territori comunali che l'impatto dovuto alla presenza delle sale da gioco desta maggiori preoccupazioni per la tranquillità sociale, per la salute pubblica e in termini di aumento della criminalità», ha spiegato, sottolineando anche «l'urgenza di creare un quadro normativo di regole unitario per tutto il sistema del gioco legale, che preveda un controllo pieno delle forze dell'ordine e un sistema di autorizzazioni tutto in capo alle questure». 
«È nostro auspicio che la Conferenza unificata arrivi quanto prima alla definizione di un'intesa, peraltro già in corso, che si faccia carico di queste esigenze. Non dimentichiamo infatti che sono gli amministratori locali ad interfacciarsi ogni giorno con la loro comunità di cittadini e che devono far fronte a problematiche di servizio pubblico e di salute pubblica, senza avere gli strumenti necessari per impedire che un problema diventi un'emergenza locale», ha concluso. MSC/Agipro

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