Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 19/04/2024 alle ore 21:07

Attualità e Politica

07/04/2016 | 12:07

Cassazione contro scommesse senza concessione: “Discriminazione del bookmaker va dimostrata”

facebook twitter pinterest
cassazione scommesse concessione

ROMA - La raccolta delle scommesse è subordinata alla concessione statale e alla licenza di pubblica sicurezza, e non basta sostenere la presunta discriminazione del bookmaker per continuare a raccogliere giocate. E’ quanto ha ribadito la Terza Sezione penale della Corte di Cassazione, che ha dichiarato inammissibile il ricorso del titolare di un centro scommesse di Taranto. I fatti risalgono al 2013, quanto il ricorrente era stato condannato a quattro mesi di reclusione per aver raccolto scommesse senza possedere la concessione. Una mancanza dovuta, secondo quanto sostenuto davanti alla Corte, alla esclusione discriminatoria dal bando Bersani dell’operatore straniero a cui faceva riferimento. “Non è stata dimostrata in concreto l'effettiva discriminazione nel diniego della concessione - spiegano però i giudici - né sono stato allegati gli elementi di fatto per accertarlo, con la conseguenza che non sussistono i presupposti per disapplicare il diniego della concessione”. La Corte ricorda poi le “plurime violazioni” del ricorrente, “in forma professionale, stabile e organizzata che impediscono di ravvisare la particolare tenuità del fatto”. LL/Agipro

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password