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Attualità e Politica

17/10/2016 | 12:00

Giochi, Astro: “No all’abolizionismo, al centro delle regole deve esserci il cittadino”

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giochi astro firenze napoli

ROMA - Non c’è il cittadino al centro delle azioni amministrative che limitano gli orari di gioco, bensì lo scontro con lo Stato che del gioco è amministratore. È quanto ritiene l’associazione Astro in una nota che ribadisce la necessità di interventi più razionali per prevenire e combattere gli eccessi del gioco. “Astro non difende il gioco lecito 24 ore su 24 e non pretende di far subire ai territori la ‘noncuranza’ finora riservata dallo Stato alle procedure di salvaguardia socio-sanitaria che dovrebbero accompagnare la distribuzione del gioco”, si legge in una nota. Tuttavia, l’associazione prende le distanze da “un certo orientamento della politica incurante dell’impatto del gioco illegale, e che considera irrilevante il fatto che espellendo il gioco autorizzato, si spiana la strada alla criminalità”. Un atteggiamento che per Astro prova come “non sia il cittadino (giocatore e non) a essere al centro dell’azione amministrativa, e come lo sia, invece, il confronto-scontro con lo Stato”.

La linea che legalità e illegalità, secondo l’associazione, sta proprio nel comprendere che la gestione del gioco autorizzato deve avere criteri più solidi: “Mentre non esistono limiti al contrasto dell’illegalità, le azioni di contenimento delle attività legali per salvaguardare specificità territoriali devono avere un limite ben preciso e invalicabile, ovvero quello di non espellere dal circuito lecito ciò che la Legge ha portato alla luce del sole, soffocandone la redditività”. Astro porta l’esempio di Napoli e Firenze, due realtà nelle quali i regolamenti sugli orari “non esprimono una funzione di concorrenza disciplinare” tra enti locali e Stato, “bensì l’introduzione strisciante di una forma di abolizionismo”.  RED/Agipro

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