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Attualità e Politica

15/11/2016 | 11:00

Legge di bilancio 2017, gli emendamenti alla gara del SuperEnalotto in Commissione Bilancio alla Camera

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ROMA - Sono poco più di una dozzina gli emendamenti presentati in Commissione Bilancio alla Camera all'articolo 73 della legge di bilancio 2017, che prevede la gara del SuperEnalotto. La deputata Paola Binetti (AP) chiede di aggiungere che la gara si svolga «nelle more dell'adozione della legge di riordino dei giochi pubblici che preveda una disciplina uniforme delle concessioni delle reti di gioco» e che la la concessione sia affidata «nel rispetto dei princìpi e delle regole europei e nazionali», ma anche rispettando «requisiti di onorabilità e trasparenza del contraente e di controllo dei capitali utilizzati». Il deputato Roberto Capelli (CD) propone di alzare la base d'asta da 100 a 200 milioni di euro.

DIVIETO DI PUBBLICITA' - Il deputato Matteo Mantero (M5S) chiede «il divieto per il concessionario di qualsiasi forma, diretta o indiretta, di propaganda pubblicitaria, di ogni comunicazione commerciale, di sponsorizzazione o di promozione di marchi o prodotti» e, più, in generale, propone nuovamente il divieto «di qualsiasi forma, diretta o indiretta, di propaganda pubblicitaria, di ogni comunicazione commerciale, di sponsorizzazione o di promozione di marchi o prodotti di giochi con vincita in denaro, offerti in reti di raccolta, sia fisiche sia on line», da punire «con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 500.000» per «il soggetto che commissiona la comunicazione commerciale, la pubblicità, la sponsorizzazione o la promozione, il soggetto che le effettua, nonché il proprietario del mezzo con il quale esse sono diffuse».

PIU' POTERI AI SINDACI - Il deputato del Movimento 5 Stelle Matteo Mantero propone anche maggiori poteri ai sindaci che possono «introdurre limitazioni relative agli orari di esercizio e alla localizzazione di attività che possono pregiudicare categorie della popolazione meritevoli di specifica tutela». Mantero chiede anche che l'apertura delle sale da gioco e delle sale scommesse sia soggetta «all'autorizzazione del sindaco del Comune competente per territorio, tenendo conto delle esigenze connesse alla tutela della salute e dell'ordine pubblico o dirette a prevenire il rischio di accesso dei minori di età». Inoltre l'apertura di agenzie per la raccolta di scommesse ippiche e sportive e per sale dedicate all'installazione di apparecchi o sistemi di gioco VLT «dovrà essere ottenuta la licenza di cui all'articolo 88 del TULPS rilasciata dalla questura» ma «l'autorizzazione comunale costituisce comunque condizione di esercizio dell'atti vita sul territorio». Anche un eventuale trasferimento di sede, l'ampliamento della superficie, il cambio di titolarità, dei locali ove sono istallati apparecchi per il gioco lecito «sono subordinati all'ottenimento dell'autorizzazione comunale: l'autorizzazione è concessa per cinque anni e può essere rinnovata alla scadenza» e l'installazione di apparecchi da gioco «è consentita se i punti di rete fisica di raccolta distano almeno 300 metri da istituti scolastici, strutture sanitarie ed ospedaliere, luoghi di culto, e almeno 100 metri da apparecchi elettronici idonei al prelievo di denaro contante o da esercizi commerciali». Infine «i Comuni possono stabilire ulteriori luoghi sensibili in relazione ai quali può essere negata l'autorizzazione, tenendo conto dell'impatto della stessa sul contesto urbano e sulla sicurezza urbana ovvero di problemi connessi con la viabilità, l'inquinamento acustico o il disturbo della quiete pubblica».

STOP A NUOVI GIOCHI PER 5 ANNI - Mantero inoltre chiede che sia «vietata l'introduzione di nuovi apparecchi e piattaforme on line per il gioco d'azzardo a valere sulle concessioni già in essere e di nuove tipologie di giochi d'azzardo per un periodo di almeno cinque anni».

TRACCIABILITA' - Il deputato Enrico Massimo Baroni (M5S) propone che, «a decorrere dal 30 marzo 2017, i pagamenti e le riscossioni relative alle forme di gioco con vincite in denaro, esercitate negli esercizi e nei centri di scommesse autorizzati, siano effettuati esclusivamente in forma elettronica mediante strumenti di pagamento che consentano l'identificazione del disponente e del beneficiario».

MODIFICA AL PAYOUT DEI GIOCHI - Baroni chiede anche che «a decorrere dal 1° gennaio 2017, la percentuale minima di restituzione in vincite (pay out) della raccolta derivante da giochi è trasformata in percentuale massima della raccolta derivante dai giochi ed è fissata nella misura del 72 per cento. Una quota pari a 200 milioni di euro delle maggiori entrate derivanti dall'attuazione» di questa norma «sarà poi destinata ad incrementare il Fondo per la prevenzione e cura del gioco d'azzardo patologico». 

BINGO - Il deputato del Pd Marco Causi propone alcune modifiche alle norme in materia di concessioni di gioco  per  la raccolta del Bingo, previste dalla manovra del 2014. In particolare chiede d sopprimere «il divieto di trasferimento dei locali per tutto il periodo della proroga» e di fissare «il limite massimo delle concessioni messe in gara alle quali può concorrere il medesimo soggetto, direttamente o indirettamente, attraverso soggetti controllati o collegati, al 10 per cento». Anche il deputato Marco Di Maio (PD) propone un adeguamento delle normative tecniche delle sale Bingo, sopprimendo il «divieto di trasferimento dei locali per tutto il periodo della proroga».

PROROGA SANATORIA - Il deputato Paolo Tancredi (AP) chiede un'ulteriore proroga dei termini (al 31 dicembre 2016) della procedura di regolarizzazione in materia di giochi per i bookmaker esteri senza autorizzazione, «con almeno 700 centri non autorizzati, che non hanno aderito entro il 31 gennaio 2016 alla procedura di regolarizzazione di cui al medesimo comma, nonché a quelli attivi successivamente alla data del 30 ottobre 2014, che comunque offrono scommesse con vincite in denaro in Italia, per conto proprio ovvero di soggetti terzi, anche esteri, senza essere collegati al totalizzatore nazionale dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli».

SCADENZA CONCESSIONI - Il deputato Filippo Piccone (AP) propone una modifica della durata dei contratti di servizio connessi alle concessione sui giochi, secondo cui, «alla scadenza delle concessioni cessano anche i contratti degli attuali concessionari con i loro gestori e con i fornitori di servizio di connettività e, i contratti, sono prorogati fino alla data di sottoscrizione delle nuove concessioni attribuite con la predetta procedura selettiva»

MSC/Agipro

 

 

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