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Ippica & equitazione

10/12/2014 | 14:51

Consiglio di Stato: tra Mipaaf e società di gestione ippodromi serve accordo sostitutivo

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Consiglio di Stato Mipaaf ippodromi accordo sostitutivo

ROMA – Il rapporto tra Ministero delle Politiche Agricole e le società di corse che gestiscono gli ippodromi, che prevede anche il finanziamento per la gestione delle gare, dovrà essere assicurato da un "accordo sostitutivo" che tuteli gli interessi dei soggetti privati e mantenga allo stesso tempo una piena titolarità all'amministrazione pubblica: è quanto si legge nel parere fornito dal Consiglio di Stato, relativo alla gestione degli impianti di corse ippiche.
L'attuale rapporto di convenzione con gli ippodromi è stato “ereditato” dal Mipaaf dopo la soppressione dell'Assi, l'ente che si occupava della gestione dell'ippica.
Nel 2013 il Ministero ha erogato alle società 62 milioni di euro per la gestione delle corse, mentre per il 2014 e per gli anni successivi si attendeva proprio il parere dei giudici di Palazzo Spada.
Il Consiglio di Stato non ritiene "convincente" la tesi del Ministero, che considera il rapporto di gestione non come una concessione di servizi, ma come un appalto.
E neanche considerarla una semplice concessione appare corretto: "la qualificazione giuridica più appropriata del rapporto di cui si discute sia quella dell’accordo sostitutivo", si legge nel parere, "un istituto che si inquadra nell’ esercizio consensuale di funzioni pubbliche e che nei suoi tratti strutturali può mutuare i principi civilistici in materia di obbligazioni e contratti, ma rimane entro uno schema organizzatorio di natura squisitamente pubblicistica". Con un accordo sostitutivo il privato "partecipa alla sua definizione , ne condivide gli obblighi, e ne accetta la natura pubblica, tant’è che la cognizione delle eventuali controversie è intestata in via esclusiva al giudice amministrativo".
Il rapporto tra Ministero e società di corse è collocabile così "entro uno schema convenzionale, la cui articolazione tuttavia resta espressione di poteri pubblici, connessi al rilascio di un atto autorizzatorio (l’esercizio tecnico delle attività ippo agonistiche)", mentre non sarebbe possibile con l'adozione di un contratto "negoziale" tra le parti.
PG/Agipro

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