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Attualità e Politica

14/02/2019 | 19:15

Capannelle, Frongia (Roma Capitale) condanna gli incidenti: “Da Casapound una vile strumentalizzazione, non ci pieghiamo a ricatti e minacce”

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ROMA - L'occupazione della via Appia, l'incendio di alcune balle di fieno, l'intervento delle forze dell'ordine in assetto anti sommossa: l'esplosione questa mattina della protesta per la sorte dell'Ippodromo delle Capannelle, con in primo piano non solo i lavoratori dell'impianto, ma la sezione laziale di Casapound, non è piaciuta all'assessore allo Sport di Roma Capitale, Daniele Frongia, impegnato da tempo in una serrata trattativa con la società di gestione Hippogroup, che di recente ha deciso di interrompere l'attività di corse. «L'Amministrazione – ha detto Frongia - non sta sfrattando Hippogroup, la quale è perfettamente operativa nell’impianto, che è aperto, e che già da gennaio era in grado di far partire le gare ippiche, interrotte senza alcun motivo dall’azienda, nonostante il Ministero gli abbia garantito gare e pagamenti». Hippogroup, prosegue l'assessore, riceve «non solo migliaia di euro da privati per l’organizzazione di manifestazioni all’interno della struttura, ma anche diversi milioni di euro di contributi direttamente dal Ministero competente».

Frongia definisce “vergognosa” la «sequela di dichiarazioni da parte di politici i cui partiti hanno contribuito negli ultimi anni all’attuale situazione dell’ippodromo». Quanto a Casapound, ha messo in atto una “vile strumentalizzazione”: «Mettere a rischio la Città, dando fuoco a delle balle di fieno è un atto di irresponsabilità assolutamente ingiustificabile. Casapound cavalca l’onda per farsi tristemente pubblicità con metodi cui è avvezza, ma la violenza non può di certo rappresentare una soluzione al problema dell’ippodromo. Sia chiaro che non ci piegheremo a ricatti o minacce». Poi un accenno alla parte operativa: «Stiamo lavorando con gli uffici su due fronti molto impegnativi: al bando, fortemente rallentato dalla presenza di diversi abusi all’interno di Capannelle, di occupanti abusivi e dalla non collaborazione del concessionario per i sopralluoghi necessari per la verifica della consistenza degli stessi, nonché ad una seria proposta di soluzione temporanea in attesa del pronunciamento del giudice sull'entità del canone concessorio».

RED/Agipro

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