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Attualità e Politica

26/03/2021 | 10:42

Giochi in lockdown, Proietti (Uiltucs): "Settore penalizzato più di altri, giustificazioni insensate per la chiusura"

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ROMA - «Il settore non sottovaluta il problema della pandemia, ma vuole garanzie per la riapertura in sicurezza». Così Paolo Proietti, responsabile nazionale Uiltucs, durante l'assemblea nazionale dei sindacati sulla mobilitazione del settore gioco legale. ««Il settore del gioco è stato particolarmente danneggiato dalla pandemia. Ha chiuso immediatamente a inizio marzo 2020 e la riapertura è stata ritardata rispetto alle altre attività. Sale giochi, scommesse e bingo hanno continuato a subire la chiusura fino a giugno, e non in tutta Italia. Mentre il Paese entrava nella fase 3, il settore del gioco era ancora confinato. Il 24 ottobre è arrivata la nuova chiusura». Da allora, spiega Proietti, «abbiamo iniziato a sostenere la richiesta della riapertura nelle zone gialle e in zona bianca, ma non abbiamo avuto risposta. Le sale sono tutte in zona rossa, a prescindere dal colore della regione e ci chiediamo il perché di misure così diverse. A questo si aggiungono le stringenti normative locali, che destano preoccupazione per il futuro del settore. La politica si cela dietro insensate giustificazioni per mantenere il settore chiuso». Nel 2019, ricorda Proietti, «l'Erario ha incassato 15 miliardi e la chiusura pone problemi di sofferenza sia per le aziende che per i lavoratori. Gli ammortizzatori sociali non sono sufficienti. Come se non bastasse, c'è un problema di ritardi per le integrazioni salariali. Le aziende più piccole sono in difficoltà da tempo e prolungare le chiusure mette a rischio anche quelle più grandi. I segnali che arrivano dal nuovo Governo non ci rassicurano, speriamo che si intervenga in fase di conversione del decreto Sostegno. C'è poi il nodo dell'illegalità: «Il fenomeno sta esplodendo, si rischia di vanificare gli sforzi di chi ha lavorato per un settore legale e responsabile». In questo senso «il settore ha anche una sua utilità sociale». Proietti ribadisce che il settore «intende stare alle regole, come ha sempre fatto, ma probabilmente il settore sarà ancora una volta l'ultimo a riaprire. Con l'allentamento delle misure, comunque, torneremo a farci sentire anche presso le sedi delle istituzioni». LL/Agipro

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