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Attualità e Politica

25/05/2023 | 08:42

Riordino giochi, Istituto Competitività: "Nei punti generalisti solo le lotterie, nella rete specializzata apparecchi, scommesse e Bingo”

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 Riordino giochi Istituto Competitività apparecchi scommesse Bingo

ROMA - "L’occasione offerta dalla delega fiscale" apre una riflessione "sulla possibilità di raggiungere un riordino del modello di regolazione dei giochi pubblici", attraverso un "ripensamento del modello distributivo che possa contenere la capillarità della rete" e che risponderebbe ad obiettivi ampiamente condivisi", come "la necessità di contenere la problematicità del gioco, la garanzia di stabilità delle entrate erariali e il bilanciamento della governance dei giochi tra Stato centrale ed enti territoriali". Lo rileva lo studio realizzato dall'Istituto per la Competitività (I-Com), presentato durante il seminario su "La regolamentazione del settore dei giochi: stato dell'arte e scenari futuri".
Gli obiettivi del riordino "obiettivi andrebbero perseguiti con un modello chiaro e semplice, che possa differenziarsi dalla frammentazione che ha caratterizzato per anni la regolamentazione relativa al settore", si legge ancora. "Una possibilità potrebbe essere quella di restringere ai punti vendita generalisti l’offerta delle sole lotterie, arrivando così ad avere un numero di punti specialistici definito e contingentato per il territorio dove trovare l’offerta di gioco di apparecchi da intrattenimento (AWP e VLT), scommesse e bingo". 

Un modello di questo tipo "risponderebbe a una logica di razionalizzazione dei canali distributivi basata sul livello di complessità del prodotto venduto, a seguito della cui identificazione sarebbe necessario definire le caratteristiche del canale adatto alla sua vendita": in questo modo i giochi più 'complessi' sarebbero offerti "da un numero inferiore di punti con un accesso più controllato", con "la possibilità di individuare e gestire in modo più efficace i comportamenti di gioco problematico".
Un ripensamento del modello distributivo "avrebbe come conseguenza un cambiamento delle norme che regolano le gare: nell’ipotesi di una rete unica per le tipologie di gioco diverse dalle lotterie e dal gioco a distanze sembrerebbe logico, ad esempio, ipotizzare un meccanismo di concessione che riguarderebbe proprio i punti fisici, nei quali sarebbe possibile offrire indistintamente questi prodotti di gioco".
Anche per gli enti territoriali, un modello distributivo ridotto "potrebbe generare alcuni vantaggi" oltre a renderli "partecipi di un processo di pianificazione che risponde a logiche comuni: oltre al contenimento della presenza di punti vendita sul territorio, avrebbero infatti a disposizione uno strumento di pianificazione territoriale che permette più facilmente di garantire le entrate erariali ma, soprattutto, di limitare l’esposizione al pubblico degli apparecchi con un effetto contenitivo sugli effetti sociali del consumo impulsivo che spesso possono generare".
MSC/Agipro

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Foto credits Pqsels CC0 1.0 Universal

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