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Attualità e Politica

08/10/2019 | 12:38

Anti match-fixing Top Training, Paleari (Resp. PA Ibia): "Obbligo di segnalazione di anomalie per gli operatori di gioco"

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Anti match fixing Top Training Paleari (Resp. PA Ibia): Obbligo di segnalazione di anomalie per gli operatori di gioco

ROMA - “Gli operatori di gioco dovrebbero avere per legge l’obbligo, per ottenere e conservare la licenza, di segnalare eventuali anomalie nelle scommesse. Inoltre, le punizioni inflitte dalle istituzioni sportive dovrebbero essere accompagnate da un sistema di sanzioni penali in ogni stato membro”. Questa la ricetta della Associazione internazionale degli operatori di scommesse (Ibia) per aumentare il livello di protezione degli eventi sportivi da chi tenta di manipolarli. A sostenerlo è stata, durante la conferenza sul match-fixing per la presentazione del progetto AMATT, in corso al Salone d'Onore del Coni, Silvia Paleari, responsabile degli affari istituzionali dell’associazione. Al momento, però, solo nel Regno Unito (e forse in Olanda secondo quanto prevede una bozza di legge) esiste un obbligo del genere per i bookmaker. Illustrando le modalità di segnalazione di un evento sospetto, la Paleari ha ricordato che “non sempre una segnalazione corrisponde ad una frode. Gli operatori mandano un alert ma poi l’investigazione spetta alle forze di polizia. E’ chiaro poi che le diverse entità che inviano le segnalazioni hanno tutte un punto di osservazione diverso. Il sistema Ibia ad esempio osserva essenzialmente due aspetti: la fluttuazione delle quote e il comportamento del consumatore. I bookmaker osservano le abitudini del giocatore e se, al termine dell’analisi, non c’è una spiegazione logica ai comportamenti anomali, allora scatta l’allarme”. Le regole, secondo Ibia, aiutano la prevenzione: "Se tutti i paesi prevedessero il requisito dell’obbligo di segnalazione, avremmo certamente meno episodi di frodi. In generale, le giurisdizioni regolate garantiscono un miglior contrasto delle frodi. Dal nostro punto di vista, produciamo report, facciamo ricerche, collaboriamo a creare consapevolezza del fenomeno attraverso accordi con regolatori, leghe sportive, piattaforme di scommesse. Alla base di tutto ci deve essere la fiducia tra i diversi stakeholder”, ha concluso. 

NT/Agipro

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