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Attualità e Politica

21/12/2019 | 16:18

Campione d'Italia, Tar Lazio respinge ricorso contro taglio dipendenti: "Misure necessarie dopo fallimento Casinò"

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Campione d'Italia Tar Lazio respinge ricorso contro taglio dipendenti: Misure necessarie dopo fallimento Casinò

ROMA - Il Tar Lazio ha respinto il ricorso presentato da numerosi dipendenti del Comune di Campione d'Italia, colpito da una crisi economica, soprattutto in conseguenza della chiusura del Casinò. Il ricorso, nello specifico, riguardava gli atti sul taglio del personale del Comune di Campione. «A fronte di un progressivo deterioramento della situazione economica della Casinò di Campione s.p.a. il contributo da corrispondersi al Comune è stato altrettanto progressivamente ridotto e l’Amministrazione comunale ha accettato diverse dilazioni di pagamento, con conseguenti ripercussioni sulla propria capacità di fare fronte alle spese necessarie per lo svolgimento delle funzioni istituzionali», hanno ricordato i giudici amministrativi. «A fronte della progressiva diminuzione dei proventi del gioco, la società è entrata in crisi, maturando anche ingenti debiti con il Comune, che parallelamente vedendo diminuire gli introiti provenienti dal Casino è andato incontro alla procedura di dissesto. - si legge ancora nella sentenza del Tar Lazio - La riduzione dell’organico conseguente al dissesto costituisce fase successiva e vincolata del procedimento di risanamento, con la necessitata applicazione dei coefficienti di organico previsti dalla legge, non residuando, sotto tale profilo, all’Amministrazione interessata alcuna spazio valutativo in ordine alle modalità con cui procedere a tale riduzione». Per questo motivo i giudici hanno considerato "infondato" il ricorso.

«La riduzione dell’organico deliberata con i provvedimenti impugnati è stata approvata dalla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, che ha quindi accertato la correttezza delle determinazioni comunali a fronte della dichiarazione di dissesto. - hanno evidenziato ancora i giudici amministrativi - Il decreto previsto dalla norma ha quindi la funzione di individuare la soglia massima di dipendenti che gli enti in dissesto possono mantenere nella propria dotazione organica, al fine di operare la riduzione delle spese imprescindibile per il risanamento dell’ente».
Tenuto conto, infine, «del fatto che la società Casino di Campione d’Italia s.p.a. è stata dichiarata fallita fin dal 2018 (pur se il procedimento è ancora in itinere), e che il Casinò allo stato è in situazione di chiusura, a tempo indeterminato, la riduzione dell’organico imposta dalla condizione di dissesto ha naturalmente inciso, in primis, sui dipendenti del servizio speciale di controllo del Casinò e sul Corpo di Polizia locale, trattandosi di servizi che si svolgevano principalmente con riferimento all’attività della casa da gioco.  Anche sotto tale profilo, pertanto, a fronte della contrazione dell’organico richiesta dalla disciplina degli enti locali, non è ravvisabile alcuna illogicità nell’operato dell’Amministrazione che ha rimodulato i dipendenti residui al fine di soddisfare, con l’organico residuo imposto dalla legge, le esigenze dei servizi da prestare ai cittadini», hanno concluso i giudici.


SA/Agipro

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