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Attualità e Politica

21/05/2018 | 14:10

Capannelle, Hippogroup: "Nessuna risposta da Frongia, senza un accordo con il Comune chiuderemo l'attività il 31 agosto"

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Capannelle Hippogroup

ROMA - I problemi della gestione dell’impianto di Roma Capannelle «rimangono, per ora, completamente irrisolti». Lo fa sapere la società Hippogroup Roma Capannelle Srl in una nota, in cui ricorda che, «in data 14 marzo 2018, dopo reiterate richieste d’incontro siamo stati ricevuti dall’assessore Daniele Frongia e dal Presidente della Commissione Sport, Angelo Diario». Nel corso dell'incontro, «abbiamo preso atto della posizione di Roma Capitale che ritiene di non poterci riconoscere il prolungamento della concessione, un nostro preciso diritto sancito dal “Regolamento comunale degli impianti sportivi” vigente quando accettammo di trasferire a Capannelle il trotto, peraltro confermato anche dal nuovo regolamento di recente approvazione. L’amministrazione ritiene invece obbligatorio indire una gara di evidenza pubblica», spiega la società. «Abbiamo presentato documenti inoppugnabili che evidenziano come la società non possa continuare a gestire l’ippodromo in attesa di bando di incerta emanazione senza sopportare nuove pesanti perdite economiche. Il tutto aggravato dalle difficilissime situazioni finanziarie degli ippodromi italiani per gli illeciti ritardi dei pagamenti da parte del Mipaaf. Ad oggi residuano consistenti incassi del 2017, e per il 2018 dopo aver operato per cinque mesi, non solo non abbiamo incassato un euro, ma ci è impossibile emettere fatture non disponendo di un contratto che evidenzi l’entità delle erogazioni di nostra competenza», si legge ancora. «Il lungo incontro del marzo scorso con l’assessore ha permesso di individuare una possibile intesa che ci consentirebbe di gestire Capannelle fino all’assegnazione del bando, non oltre il 30 giugno 2020. L’assessore Frongia ha promesso una seconda convocazione entro due settimane, al massimo subito dopo Pasqua. Ha poi riferito una sintesi del colloquio, con toni ottimistici ai rappresentanti delle categorie del galoppo e del trotto ricevute subito dopo, alla nostra presenza. A stretto giro abbiamo fornito all’Assessore una proposta di protocollo d’intesa, abbiamo sollecitato il nuovo incontro con infinite telefonate e una raccomandata in data 8 maggio 2018» ma, «oggi, dopo oltre sessanta giorni non abbiamo ricevuto alcun contatto. La società Hippogroup Roma Capannelle, dopo aver perso negli ultimi anni alcuni milioni di euro, non può continuare una gestione in perdita e senza un piano di rilancio, sottoposto senza risposta al Comune da quattro anni, per cui sono necessari tempi di detenzione del comprensorio congrui e soprattutto certi. In mancanza di un intervento tempestivo di Roma Capitale che trovi un accordo con la Società, anche con la partecipazione del Mipaaf l’attività ippica terminerà con la pausa estiva e l’ippodromo verrà restituito al proprietario il 31 agosto», continua la società. «Questa decisione è stata molto sofferta e dispiace moltissimo per tutti coloro dipendenti, collaboratori, fantini, guidatori, allenatori, proprietari e allevatori, che in questi lunghi 37 anni, dal 1981, hanno lavorato con la Società per mantenere a livello di eccellenza europea l’ippodromo della Capitale. La nostra Società ha resistito fino ad oggi perché i soci hanno versato aumenti di capitale per oltre 6 milioni di euro, tutti persi e senza un ritorno alcuno di qualsiasi natura. Ora che la quasi totalità dei soci ha abbandonato la compagine quelli rimasti non vedono prospettive e non sono più disponibili a nuove ricapitalizzazioni», sottolinea la società. «La chiusura di un complesso così importante e glorioso nel mondo non è responsabilità nostra né dei nostri azionisti che hanno sempre contribuito con risorse finanziarie, gestionali, e di passione. La Società gestisce per conto del Ministero delle Politiche Agricole ippodromi di proprietà di Roma Capitale, tutti hanno interesse che l’ippica Romana non chiuda. Attendiamo senza più fiducia i prossimi giorni che saranno decisivi».
RED/Agipro

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