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Attualità e Politica

04/03/2019 | 17:48

Decretone, gli operatori dei giochi: "Il settore non può sostenere la pressione fiscale imposta dal Governo"

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Decretone operatori giochi

ROMA - Le norme sui giochi contenute nel Decretone su reddito di cittadinanza e quota 100 che riguardano i giochi «contengono iniziative oppressive, con l'intento unico di recuperare gettito erariale. L'aumento del preu indebolisce la filiera del gioco lecito», considerando che «il mercato degli apparecchi è già in contrazione, anche per effetto dei provvedimenti espulsivi del gioco legale di alcune Regioni e alcuni Comuni». Lo ha detto Stefano Zamponini, presidente di Sistema Gioco Italia nel corso dell'audizione sul Decretone nelle Commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera. In particolare, «il settore degli apparecchi appare il più tassato in Europa» e «non può più sostenere una pressione fiscale di tale portata, che peraltro incide marcatamente importanti comparti della filiera industriale e ha già determinato un grave stato di sofferenza in particolare delle PMI, tanto da indurre i sindacati a richiedere l’attivazione di un tavolo di crisi al ministero dello Sviluppo Economico».
Anche se «esprimiamo approvazione e sostegno all'inasprimento delle sanzioni per il gioco illegale, rileviamo che tali misure non possono avere efficacia nel breve periodo», ha spiegato. «È urgente varare una riforma di settore economicamente e socialmente sostenibile, che sia armonica ed equilibrata, per lo Stato, per i cittadini e per l'industria», ha sottolineato Zapponini, sollecitando un «patto tra Stato e Regioni, con l'obiettivo di armonizzare le leggi statali con quelle regionali sul gioco, per garantire la tuttela della sicurezza e della salute dei cittadini».
Anche il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, sottolinea che «questo comparto assicura il rispetto della legalità sul territorio». La filiera degli apparecchi «non è più in grado di sostenere questi aumenti plurimi e ripetuti di tassazione». Inoltre, «sul territorio ci sono dei provvedimenti limitativi della rete fisica del gioco, che riguardano distanze e orari. Ci sono dei territori completamente vietati» al gioco legale, in cui «il gettito erariale viene distrutto e si lascia il campo all'offerta illegale, con prodotti molto più dannosi».
MSC/Agipro

 

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