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Attualità e Politica

14/07/2021 | 19:05

Giochi, Minenna (Adm): “Duecento norme in vigore, il settore ha bisogno di un testo unico"

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Giochi Minenna (Adm): “Duecento norme in vigore il settore ha bisogno di un testo unico

ROMA - “Serve un testo unico nella materia dei giochi. Le norme che disciplinano il settore sfiorano le 200 unità e quando si arriva a questi numeri è opportuno fare un reset”. E’ quanto ha dichiarato Marcello Minenna, Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel corso della tavola rotonda “Gioco pubblico. Un alleato contro l’illegalità - Edizione 2021” organizzata da Formiche in collaborazione con SWG e con il contributo non condizionato di IGT. “La domanda del gioco è anelastica. In alcuni casi abbiamo riscontrato consapevolezza, e questo è un male italico che non c’è solo nel gioco: durante il lockdown abbiamo assistito a persone che si sono spostate su piattaforme illegali e altri su quelle che sembravano legali ma non lo erano. Il tema è ampio perché frutto di stratificazione normativa senza precedenti. Oggi siamo in una condizione nella quale organizzare una gara per le concessioni di gioco pubblico significherebbe mettere in palio qualcosa che non può essere emesso perché non ci sono le condizioni normative sul territorio”.

Minenna, poi, ha analizzato il lavoro svolto dall’Agenzia durante il periodo di lockdown nel quale “migliaia di funzionari, agenti e militari hanno svolto le loro attività in più di 80 comuni, chiuso 250 sale illegali ed elevato sanzioni per milioni di euro. Ma questa è la parte più facile perché il problema è la vigilanza regolamentare ossia come disciplinare il sistema del gioco legale. L’Agenzia ha utilizzato uno strumento come gli Open Hearing attraverso il quale incontriamo periodicamente gli operatori confrontandoci, ricevendo suggerimenti e facendoci parte attiva per illustrare possibili evoluzioni del settore. L’Agenzia si è fatta un’idea di come potrebbe essere ridefinito il settore”, ha aggiunto. Infine Minenna ha anche sottolineato come bisogna “cercare di rivalutare gli ippodromi come punti di sintesi anche per altre modalità di gioco concentrando e rivitalizzando settori anche geografici, provare ad applicare al settore di gioco anche interventi che abbiamo utilizzato in altre discipline”, conclude.

RED/Agipro

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