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Giochi & Finanza

03/12/2020 | 14:49

Giochi e finanza, la scommessa vinta di Mercurius: “A caccia di quote con algoritmi e Intelligenza artificiale, agli investitori margine del 17%”

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Giochi e finanza la scommessa vinta di Mercurius: “A caccia di quote con algoritmi e Intelligenza artificiale

ROMA - Le scommesse sono un’attività finanziaria e c’è chi ha trovato il modo per renderle un investimento redditizio. Ci sono tre giovani manager italiani dietro all’idea di Mercurius, una start-up che “scommette” – è proprio il caso di dirlo – sulla capacità di individuare quote vantaggiose nel panorama internazionale del betting e trarne profitto. Le scommesse sportive rappresentano, secondo alcuni report, un’alternativa alla borsa: d’altronde, quando si decide di comprare delle azioni e quindi di investire in alcune aziende, si sta scommettendo su di esse. Molti studi, d’altro canto, hanno dimostrato che il mondo delle scommesse sportive sta diventando un mercato efficiente grazie all’uso dei big data e dell'analisi quantitativa. Di conseguenza diventa sempre più difficile per il singolo investitore/scommettitore “battere” il mercato e generare profitti. Occorre un piano, cioé una strategia strutturata: Mercurius sfrutta i dati forniti da Wyscout (200mila statistiche su ogni partita) e algoritmi di Intelligenza artificiale, che forniscono ai clienti sofisticate strategie di scommessa, in grado di individuare le occasioni giuste sul mercato.

Nata nel 2017 e alla vigilia di un aumento di capitale – “finalizzato allo sviluppo della società, anche attraverso un incremento del personale” dice ad Agipronews il Chief Marketing Officer, Mario Ciardulli – ora Mercurius punta alla crescita: le prospettive del gruppo sono state illustrate qualche giorno fa in una video conferenza con i potenziali clienti. Come funziona Mercurius? In sostanza, il sistema calcola le probabilità (tradotte in quote) di una partita, cioè quelle che - secondo gli analisti della start-up - sono giuste rispetto alle odds offerte dal mercato. Con il supporto di un numero enorme di dati, vengono quindi individuate le potenziali “value bets”.  Le scommesse di valore sono quelle che si effettuano quando si ritiene che la quota offerta dai bookmakers sia sbagliata, ovvero che possa produrre un valore (ecco perché è “value”) per chi gioca. In sostanza, la quota offerta sull’evento è superiore a quella che si ritiene essere quella giusta. La quota media giocata dai clienti Mercurius è 4.17, in un anno le scommesse piazzate sono circa 1000: non moltissime ma sufficienti a garantire ai clienti – esclusivamente esteri - un margine molto generoso, pari al 17% da gennaio 2019.

La ricerca della “quota giusta” si svolge sulle piattaforme di betting exchange internazionali – integrate con il conto gioco del cliente che dialoga con l’applicazione “Mercurius Tradr”. I residenti in Italia non possono però utilizzare i servizi forniti dal betting partner di Mercurius. La società – fondata da Fabrizio Machella (Ceo), Lorenzo Malanga (Chief Data Officer) e dallo stesso Mario Ciardulli - guarda adesso ai fondi di investimento e agli asset manager – “il primo accordo con un soggetto internazionale sta per partire”, conferma Ciardulli – e per ottenere l’obiettivo finanziario prefissato ha sviluppato un profilo “robusto” e uno “aggressivo”.

La classificazione del rischio, spiegano i manager, è basata non dalle quote più alte ma dal grado di certezza sulle predictions. “La strategia più aggressiva è più permissiva, e scommette anche su leghe su cui siamo meno sicuri, ma che danno anche più possibilità di guadagno”, spiegano ad Agipronews. “Ci stiamo guadagnando la fiducia dei nostri clienti, non è facile sapendo che in rete c’è tanta offerta di scarso livello. Seguiamo molti professionisti del gambling, che ci usano per differenziare il rischio dei loro investimenti, ma il nostro obiettivo è diventare l’infrastruttura tecnologica che permettere ad asset managers, broker assicurativi e fondi d’investimento di creare prodotti finanziari alternativi basati sullo sport. "In Italia non è disponibile un prodotto per clienti singoli, se non la funzione “advisor” con i consigli di gioco inviati via email”, aggiunge Ciardulli. Sfogliando le statistiche dei campionati, quello su cui si scommette di più – perché evidentemente i bookmakers stilano quote non perfette – è la Liga spagnola, davanti alla Premier League. Zero scommesse sulla Serie A, perché? “Semplicemente non troviamo quote sbagliate”, conclude il Cmo di Mercurius.
NT/Agipro

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