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Attualità e Politica

02/02/2021 | 13:44

Gioco online, lo studio ISS smentisce la 'leggenda' della febbre da 'gaming clic': +1,1% l'impatto di nuovi giocatori durante il lockdown

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ROMA - Durante il lockdown della scorsa primavera, in molti si sono improvvisati panificatori e pasticcieri, tanti hanno scaricato App per fare sport in casa (forse nel tentativo di bruciare le calorie accumulate) e tutti avranno ceduto più di una volta alla combinazione divano & serie tv. Tra i vari passatempi, solo una «piccola percentuale» - uno su 100 - ha scelto per la prima volta di avvicinarsi al gioco online. Sono i dati di uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità sulle abitudini di gioco, che ha coinvolto un campione di popolazione tra 18 e 74 anni e ha confrontato il periodo prima della pandemia, il lockdown (27 aprile - 3 maggio) e una fase di restrizioni parziali (27 novembre - 20 dicembre). 
Secondo i risultati pubblicati oggi dall'ISS, solo «l'1,1% di coloro che avevano dichiarato di non aver mai giocato prima della pandemia ha detto di aver iniziato a giocare proprio nel periodo di totale restrizione». Le strategie per contenere la diffusione del virus messe in campo la scorsa primavera, quindi, non sembrano aver avuto come effetto la "conversione" dei giocatori all'online. 
Inoltre, nel periodo tra il 27 novembre e il 20 dicembre, la possibilità di giocare nei punti fisici è stata limitata ai giochi a totalizzatore, al lotto e alle lotterie istantanee ma, nonostante questo, non si rilevano spinte verso il web. Secondo i dati dell'ISS, il gioco online è salito solo «al 13% nel periodo di restrizioni parziali», un valore di poco superiore (+3%) al periodo precedente la pandemia (10%).

Per le abitudini di gioco nei punti fisici, invece, l'impatto del lockdown è stato molto più significativo. Nel periodo preso in considerazione dalla ricerca (27 aprile - 3 maggio), la raccolta retail era quasi completamente paralizzata: sale giochi e scommesse chiuse, slot spente, persino le estrazioni di Lotto e SuperEnalotto erano state interrotte. Una situazione che ha condizionato pesantemente le abitudini degli italiani: secondo l'ISS, il gioco terrestre è crollato «dal 9,9% del periodo precedente la pandemia al 2,4%» del lockdown. 
E la ripresa è in salita: secondo l'ISS, il gioco terrestre non è ancora tornato ai livelli pre-Covid e si assesta «all'8% nel periodo di restrizioni parziali». Tra il 27 novembre e il 20 dicembre, in cui è stata condotta la rilevazione, la maggior parte delle attività (sale giochi e scommesse, corner, sale bingo) stava affrontando un altro lockdown, per effetto dei dpcm dello scorso ottobre che hanno decretato lo stop della raccolta, tuttora in corso. 
MSC/Agipro

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