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Attualità e Politica

19/07/2018 | 11:49

Gioco patologico, Senato: ritirata proposta di legge Stefani (Lega) su contrasto a dipendenza

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ROMA - Il ministro degli Affari regionali Erika Stefani ha ritirato la proposta di legge presentata in Aula al Senato nei primi giorni di legislatura, recante "Misure di contrasto al fenomeno della ludopatia e razionalizzazione dei punti di rivendita di gioco pubblico". La proposta di legge mirava a «ridurre l'attuale frazionamento e frammentazione dei punti di offerta di gioco esistenti sul territorio, tale da renderne impossibile il controllo da parte degli organi a ciò deputati, e dove non è parimenti possibile assicurare l'idonea professionalità degli operatori a tutela delle fasce più deboli di giocatori, ovvero dei minorenni a cui il gioco è vietato», oltre che a «stimolare l'adeguamento professionale degli operatori del gioco legale, contrastare il gioco illegale o irregolare, e limitare gli eccessi di gioco che possono favorire l'insorgenza di gioco d'azzardo patologico». Per questo stabiliva nuovi criteri per l'installazione degli apparecchi da intrattenimento, vietando la loro installazione «in quegli esercizi commerciali con attività principale diversa dalla commercializzazione dei prodotti di gioco pubblico che abbiano una superficie inferiore ai 20 metri quadrati», oltre che «negli stabilimenti balneari, nei circoli privati, nei centri di raccolta scommesse che raccolgono in Italia per conto di operatori esteri e nelle sale pubbliche da gioco dove, in aggiunta, è vietata anche l'installazione delle VLT». Inoltre la proposta di legge ridisegnava «il sistema del contingentamento ossia il numero massimo di congegni che è consentito installare in rapporto alla superficie dei locali destinata alla vendita o all'attività economica e sociale nei bar, nei ristoranti e negli alberghi riducendo il numero massimo di apparecchi installabili rispetto al numero oggi consentito». Infine si prevedevano «nuove disposizioni in materia di orario, al fine di evitare che la possibilità dell'accesso al gioco, a qualsiasi orario del giorno e della notte, possa favorire in maniera indiscriminata la dipendenza, almeno per i dispositivi fisici» e «una regolamentazione più stringente riguardo l'ubicazione geografica dei dispositivi, stabilendo norme sulla distanza tra questi ultimi e i luoghi sensibili».
MSC/Agipro

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