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Attualità e Politica

19/06/2018 | 16:30

Gioco patologico, la proposta di legge Meloni (FDI): "Limiti alla pubblicità, no a nuovi giochi e più poteri agli enti locali"

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Gioco patologico legge Meloni pubblicità giocatore

ROMA - «Combattere in modo più incisivo il gioco patologico, anche attraverso una più efficace attività di prevenzione»: è l'obiettivo della proposta di legge di Giorgia Meloni (FDI) recante "Norme per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico, nonché in materia di pubblicità del gioco d’azzardo, di tutela dei minori e di disciplina dell’apertura di sale da gioco", il cui testo integrale è stato pubblicato oggi. La proposta prevede «il divieto di introdurre nuovi giochi con vincite in denaro» e il riequilibrio del «prelievo erariale sulle diverse forme
di gioco», oltre a «misure per la tutela dei minorenni» e «ulteriori limitazioni alla pubblicità dei giochi». Si promuovono anche «attività di formazione specifiche» per gli operatori dei servizi per le dipendenze patologiche (SerD)» e si incrementa il fondo per la prevenzione e la cura dei giocatori patologici.

FONDO PER IL GAP - La proposta di legge prevede anche che la dotazione del Fondo per la cura e la prevenzione del gioco patologico sia «definita annualmente attraverso la destinazione dell’1% del fatturato complessivo delle vincite dei giochi e delle scommesse realizzato nell’anno precedente a quello di riferimento», oltre che «dalla riduzione della remunerazione degli operatori e dei concessionari e dalla riduzione della percentuale di vincita spettante ai giocatori». Inoltre, al Fondo «affluiscono le somme incassate a titolo di sanzione per il mancato rispetto delle disposizioni della legge».

TESSERA DEL GIOCATORE - Per prevenire il gioco minorile, «l’accesso avviene esclusivamente tramite l’uso di un’apposita tessera elettronica». La proposta di legge sottolinea che «la partecipazione a qualsiasi forma di gioco d’azzardo è subordinata alla presentazione della tessera sanitaria». L’adeguamento degli apparecchi di gioco dovrà essere «effettuato entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge».

DIVIETO DI PUBBLICITA' - Stop alla pubblicità del gioco «nelle fasce orarie protette» e «sui mezzi di trasporto pubblico», sarà vietata anche «l’esposizione di materiale pubblicitario sui giochi a meno di 300 metri da luoghi sensibili frequentati dai minori, come istituti scolastici, oratori e centri giovanili». La pubblicità, poi, «non deve incoraggiare il gioco eccessivo o incontrollato, negare che il gioco possa comportare rischi, suggerire che il gioco sia un modo per risolvere problemi finanziari o personali o che costituisca una fonte di guadagno alternativa al lavoro».

PIU' POTERI AGLI ENTI LOCALI - La proposta di legge concede anche maggiori poteri agli enti locali in materia di autorizzazioni e di limiti orari per le sale: l’apertura di sale da gioco, di punti scommesse e di sale slot e VLT «sono soggetti all’autorizzazione del sindaco del Comune competente per territorio, rilasciata previo parere del questore». I Comuni «possono stabilire luoghi sensibili in relazione ai quali può essere negata l’autorizzazione» e «il sindaco può introdurre limitazioni relative agli orari di esercizio e alla localizzazione» delle sale.

SLOT SOLO NELLE SALE DEDICATE - Alla scadenza delle concessioni per slot e VLT e alla richiesta di nuove concessioni, queste «sono autorizzate esclusivamente all’interno di apposite sale da gioco», le cui caratteristiche tecniche dovranno essere disciplinate da un decreto del ministro della Salute. Un decreto del MEF, invece, dovrà definire «le misure di sicurezza e le misure necessarie per prevenire le forme patologiche del gioco che le sale devono adottare, le misure di divieto ed esclusione dal gioco, nonché le misure di identificazione e le limitazioni all’ingresso». I giocatori, inoltre, potranno «chiedere personalmente di essere esclusi dal gioco»: è infatti prevista l'istituzione di «un albo nazionale dei giocatori che chiedono l’esclusione dai siti di gioco a disposizione di tutte le sale da gioco presenti sul territorio». Infine, «gli esercenti e il personale delle sale da gioco sono tenuti a frequentare corsi di formazione, predisposti dalle aziende sanitarie locali, relativi ai rischi del GAP e alle strutture di sostegno».

MSC/Agipro

 

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