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Attualità e Politica

20/02/2018 | 11:29

Legge Piemonte, Pucci (Astro): “Regione decida se favorire gioco illegale, con Fit visione comune per tutela delle aziende”

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PIEMONTE PUCCI GIOCO ASTRO

TORINO - “Mi ha fatto piacere che il senatore Esposito - dopo un anno - abbia capito che la legge del Piemonte è “distrattiva” e crea povertà nella parte produttiva del settore, rappresentata da chi sta sul territorio. Sull’apertura del Presidente Chiamparino non mi sbilancio, la politica in questo momento promette il paradiso anche ai non credenti quindi aspettiamo il dopo elezioni per capire se la Regione Piemonte preferisce il gioco lecito dello Stato all’illegalità che - come anche “la Stampa” di ieri ha raccontato - sta invadendo la regione”. E’ quanto dichiara ad Agipronews Massimiliano Pucci, presidente dei gestori slot di Astro, commentando il “tweet” del presidente della Regione, Sergio Chiamparino, che ha confermato di voler trasmettere al Consiglio regionale l’appello lanciato ieri a Torino dal senatore Pd Stefano Esposito per correggere la norma che sta portando alla chiusure di tante aziende del settore automatico. “Ringrazio la Fit che, a partire dal caso della Liguria, ha scelto un percorso comune con Astro. Non ci siamo fermati ad un solo territorio, però: c’è anche l’esperienza comune nelle Marche e credo che l’azione condotta in Piemonte confermi una visione condivisa sulla tutela delle aziende. Il presidio di legalità esercitato dai tabaccai sui territori è la vera eccellenza di questo settore, dobbiamo imparare dal loro modello: è verso di loro che la filiera del gioco si realizza e si completa”. Guardando alla scadenza politica del 4 marzo, Pucci sottolinea che è arrivato il momento di “rafforzare il concetto di filiera”, lasciando liberi i Concessionari che vogliono lavorare con i gestori e i pubblici esercizi di farlo, “nell’interesse della filiera e delle comunità che ci ospitano”. La stessa libertà “va lasciata ai Concessionari che considerano i gestori e i pubblici esercizi un fastidioso elemento di disturbo. Siamo ancora in una democrazia liberale: qualsiasi scelta contraria ci avvicinerebbe a sistemi che la storia ha da tempo sconfitto”, ha concluso Pucci.

NT/Agipro

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