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28/01/2022 | 10:56

Proroga concessioni scommesse, stop della Corte Ue alla causa del bookmaker maltese Phoenix: elementi insufficienti per valutare il caso

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Proroga concessioni scommesse stop della Corte Ue alla causa del bookmaker maltese Phoenix: elementi insufficienti per valutare il caso

ROMA - È «manifestamente irricevibile» il rinvio disposto dal Tribunale di Parma alla Corte di Giustizia Europea sulla vicenda delle proroghe delle concessioni scommesse. È quanto si legge nell'ordinanza della Corte pubblicata oggi, che chiude il caso giudiziario avviato a fine 2019. Il Tribunale emiliano aveva sospeso il giudizio sull’attività di un’agenzia di scommesse priva di concessione statale, il cui gestore – affiliato al bookmaker maltese Phoenix International, presente in Italia con il marchio “Aleabet” - era stato accusato di esercitare abusivamente il gioco, con il conseguente sequestro del locale. Un anno prima dell’ordinanza di rinvio dei giudici di Parma, nel febbraio 2018, Phoenix era stata sequestrata perché gestita dai due imprenditori siciliani arrestati nell’ambito dell’operazione “Game Over” della Dda di Palermo. I giudici di Parma avevano rinviato gli atti, chiedendo a quelli comunitari se la proroga delle concessioni disposta da Adm nel 2016 fosse in contrasto con la Direttiva Ue in tema di appalti, e se avesse realizzato una chiusura del mercato nazionale a danno di nuovi operatori stranieri. Per la Corte Ue, però, «la domanda di pronuncia pregiudiziale deve essere dichiarata manifestamente irricevibile», perché non soddisfa i requisiti di presentazione delle domande di pronuncia. In particolare, il Tribunale di Parma «non ha fornito i riferimenti precisi delle disposizioni nazionali applicabili», né il loro contenuto. Mancano inoltre elementi per valutare l'applicazione della direttiva sugli appalti pubblici e sono presenti imprecisioni nella cronologia dei fatti riguardanti la causa. I legali di Phoenix avevano sollevato davanti al Tribunale la questione del tempo eccessivamente ridotto concesso dalla legge e dall’Agenzia delle Dogane per procedere alla sanatoria del 2016: appena 16 giorni, dal 15 al 31 gennaio 2016. Il bookmaker maltese era riuscito quindi a sanare la posizione di appena tre agenzie su 850. Anche questo punto dell’ordinanza di rinvio è stata pesantemente censurata dalla Corte Ue, che sottolinea come i sequestri dei centri Aleabet fossero avvenuti pochi giorni prima della data di avvio della procedura di sanatoria: «I procedimenti penali (per scommesse abusive, ndr) sono, in ogni caso, anteriori alla data in cui la procedura di regolarizzazione avrebbe potuto essere avviata, ossia il 15 gennaio 2016. Nell’ordinanza di rinvio non vi è alcun elemento indicante che un’eventuale regolarizzazione avrebbe potuto avere conseguenze sui comportamenti illeciti precedenti”, concludono i giudici comunitari».
NT-LL/Agipro

Foto credits Gwenael Piaser/Flickr CC BY-NC-SA 2.0

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