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Attualità e Politica

18/02/2022 | 13:45

Riordino giochi, l'ultima bozza del ddl del Governo: nuove norme su crisi dei concessionari, spunta il blocco dei pagamenti per gli operatori illegali

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ROMA - L'introduzione di un regime per la gestione dei casi di crisi del concessionario, la cancellazione del reato di evasione fiscale nei giochi e una maggiore proporzionalità tra l’entità delle sanzioni penali e amministrative rispetto alla gravità delle violazioni: sono alcune delle novità dell'ultima versione della bozza della legge delega sul riordino giochi approvata dalla Ragioneria dello Stato, la cui attuazione sarà "a costo zero", senza nuovi oneri a carico della finanza pubblica o dei contribuenti. L'ultima versione - che Agipronews ha potuto visionare - non prevede «nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, né un aumento della pressione fiscale complessiva a carico dei contribuenti»: è stato cancellato quindi il riferimento agli oneri statali, originariamente previsti in 2 miliardi di euro nel 2022 e un miliardo dal 2023. E’ stata tolta dal testo anche la previsione di una compartecipazione dei Comuni al gettito erariale del gaming: agli enti locali rimane peraltro una competenza sull’iter di rilascio della licenza di pubblica sicurezza. Gli operatori che intendono aprire punti gioco dovranno ottenere l’autorizzazione da Questura ed ente locale. Nelle intenzioni del Governo, sarà in ogni caso obbligatoria l’iscrizione nel Registro unico degli operatori del gioco pubblico. 

CRISI DEL CONCESSIONARIO - Attualmente, si legge nella relazione illustrativa, «nessuna disposizione regola il “destino” di tutta la massa di contratti e di rapporti giuridici del concessionario nei riguardi dei gestori di apparecchi AWP e dei nulla-osta». La norma quindi interverrà in caso di crisi di un concessionario (in particolare per revoca o decadenza della concessione), «per assicurare la continuità della gestione e del servizio erogato» e «tutelare gli interessi sia dei giocatori, sia quelli erariali», si legge nella bozza. 

SANZIONI E VIOLAZIONI - La bozza della legge delega prevede anche «una maggiore proporzionalità dell’entità delle sanzioni penali e amministrative rispetto alla gravità delle violazioni, con indicazione esplicita delle norme abrogate». L'evasione delle imposte non sarà considerata come reato.

CONTRASTO ALL'ILLEGALE - Dall'ultima versione del testo passato al vaglio della Ragioneria dello Stato, è stato cancellato il coordinamento – nella prima versione assegnato all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli - per il «contrasto ad ogni forma di gioco illegale, soprattutto quello offerto via web da soggetti che utilizzano piattaforme collocate al di fuori del territorio dello Stato». Rimane comunque un solido impianto di norme contro il gambling illegale esercitato in difetto di concessione e autorizzazione, anche attraverso l’introduzione del blocco dei pagamenti. Nel testo si parla di «rafforzamento del sistema sanzionatorio» e dell’obbligo di tracciare tutti i riversamenti derivanti dalla raccolta delle giocate e i compensi spettanti ai soggetti operanti nella propria rete di raccolta. Previsto inoltre il rafforzamento del contrasto ad ogni forma di gioco illegale, soprattutto per quello offerto attraverso reti telematiche e/o di telecomunicazione, giochi, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro in difetto di concessione, autorizzazione, licenza o altro titolo autorizzatorio o abilitativo. Il contrasto potrebbe avvenire - è scritto nella relazione che accompagna il testo - attraverso l’introduzione del blocco dei pagamenti per gli operatori irregolari. Una misura prevista da diversi anni ma mai entrata in vigore.  

L'IMPIANTO DELLA LEGGE DELEGA - A parte alcune novità, l'ultima bozza della legge delega sui giochi conferma l'impianto generale del riordino del settore, che si pone come obiettivo il contrasto al disturbo da gioco e alla lotta all'illegale, garantendo l'invarianza o l’incremento delle entrate erariali provenienti dal settore. Sono previste una «razionalizzazione graduale e controllata dell’offerta di gioco» sul territorio e l'introduzione di «misure tecniche e normative per la tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili» (come la diminuzione dei limiti di giocata e di vincita, il rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco anche attraverso un registro nazionale, la formazione continua dei gestori, le caratteristiche delle sale e degli altri luoghi in cui si offre gioco), il tutto attraverso «l'applicazione di regole trasparenti e uniformi nell'intero territorio nazionale». Per innalzare il «livello qualitativo dei punti gioco e dell’offerta», la legge delega prevede anche «nuove regole di rilascio delle licenze di vendita del gioco», aprendo alla possibilità di far ricadere sotto la licenza della Questura «qualunque forma autorizzatoria di attività di gioco in Italia».

L'ITER - Il testo della legge delega sui giochi è atteso in Consiglio dei Ministri nelle prossime settimane, poi sarà assegnato al Parlamento per l’approvazione, prima di ritornare al Governo che si occuperà dei decreti attuativi, sui quali le Commissioni parlamentari competenti dovranno esprimere il proprio parere. 

MSC/Agipro

Foto Credits Tiberio Barchielli CC BY-NC-SA 2.0

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