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Attualità e Politica

08/12/2017 | 11:26

World Gaming Expo a Monaco: bitcoin e opportunità per gli operatori al centro delle conferenze

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World Gaming Expo montecarlo

MONTECARLO - Qualità degli interventi più che quantità e ricerca di argomenti innovativi: potrebbe essere la sintesi del forum World Gaming Expo (WGE) che si conclude oggi nel Principato di Monaco. Tante le discussioni ovviamente sul tema caldo del momento, le blockchain e i bitcoin; ma anche interventi specialistici incentrati sull’ottimizzazione di Google e del SEO di alto spessore tecnico. E  interessanti valutazioni pragmatiche sulle varie regolazioni e fin dove ci si può spingere nel seguirle, con l’impressione che gli operatori abbiano ormai chiaro i limiti di convenienza ad entrare in alcuni stati in cui le opportunità politiche prevalgono sulla logica e finiscono per disegnare quadri regolatori complessi. E per finire uno sguardo al futuro, con interventi sui cambiamenti delle abitudini di consumo e interessi delle nuove generazioni e la necessità di nuovi approcci. Nell’insieme un ciclo di conferenze con tanta sostanza e interventi di ottica internazionale, spesso complessi e precisi. Tra i partecipanti all’evento (che si conclude oggi), Patrick Hubeau, della Polizia anticorruzione del Belgio, Peter Naessens, Direttore Generale della Gambling Commission di Bruxelles, Arjan Korstjens di Totally Gaming Academy, Paolo Di Feo, Ceo di Giochi24.

Di Feo (giochi24): “Siti affiliati strapagati, necessario verificare il vero comportamento del giocatore”

Unico speaker italiano presente in un convegno fortemente tecnico e incentrato sull’online, Paolo Di Feo di Giochi24 ha parlato di reputation. “E’ un po’ un ritorno all’antico: mentre molte società stanno ancora imparando ad usare al meglio la business intelligence, alcune hanno già superato questa fase e per comprendere e spiegare la differenza - spesso notevole - tra numeri analitici e risultato di utile finale gli uniscono gli elementi intangibili, tra cui la reputazione”, ha detto.  “Assistiamo in Italia ma anche in UK a un uso dei dati come guida e difesa interna di scelte il cui risultato è in realtà negativo; esempio tipico è lo strapagare gli affiliati sulla base di dati generici, senza capire che – paradossalmente - può essere eccessivo pagare un giocatore registrato 10 euro e allo stesso tempo troppo poco pagarlo 80. In realtà bisogna guardare anche a cosa giocheranno, se resteranno a lungo, che uso faranno dei bonus e altro ancora”. “La reputazione è ad esempio un elemento determinante sia della conversione che della durata e delle quantità di rischio. Poiché ci vuole tempo per ottenerla ed è difficile da misurare, è più facile che sia ricercata nelle piccole aziende private come Giochi24 che nelle multinazionali”, ha concluso Di Feo.
NT/Agipro

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