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Attualità e Politica

18/11/2019 | 15:46

Campione d'Italia, doppio colpo al Comune: niente soldi dal Casinò e niente proroga all'ingresso nell'area doganale Ue

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ROMA - Se il Comune di Campione d'Italia sperava di incassare, almeno in parte, il credito che esige dal Casinò, il Tribunale di Como ha provveduto a bocciare questa prospettiva. Respinto il ricorso con cui il commissario prefettizio Giorgio Zanzi (insieme alla viceprefetto Angela Pagano) contestava la decisione dei curatori fallimentari di “postergare” (cioè considerare come ultimi da pagare) 90 milioni dovuti dalla casa da gioco al Comune. La decisione del Tribunale si basa sulla legge che impone di pagare per ultimi i crediti che intercorrono tra soci, quali devono essere considerati il Comune e il Casinò (il primo è socio unico del secondo). Il commento del commissario Zanzi al Corriere di Como rende piuttosto chiara la situazione attuale: «In realtà, anche se avessimo ottenuto il privilegio, la massa dei debiti della fallita società di gestione della casa da gioco è tale che non avremmo comunque ottenuto nulla». 

Sull'exclave, da mesi in drammatica crisi economica, si abbatte anche la doccia fredda che arriva dal Governo. Il viceministro all'Economia Antonio Misiani ha escluso ogni ulteriore rinvio all'ingresso di Campione nell'area doganale dell'Unione Europea, previsto per il 1° gennaio scorso ma prorogato già di un anno. La settimana scorsa i consiglieri della Regione Lombardia avevano approvato una mozione per indurre il Governo a bloccare il provvedimento, ma la possibilità di chiedere una proroga alla Commissione Europea è in effetti scaduta nel luglio scorso, quando era ancora in carica l'Esecutivo giallo-verde. 

La prospettiva di unione doganale con la Ue ha già provocato proteste. I campionesi chiedono di continuare a essere considerati, dal punto di vista doganale, territorio elvetico, salvando il libero passaggio delle merci tra il loro territorio e la Svizzera. Secondo l'onorevole Alessio Butti (Fdi) l'unico modo per risollevare Campione è riaprire il Casinò, dichiarato fallito nel luglio 2018: «Suggerirei ai ministri di assegnare almeno le deleghe ai sottosegretari così, tanto per capire a chi attribuire le responsabilità del progressivo disastro – ha detto - poi suggerirei al ministro dell’Economia di accogliere le proposte mie e di Fratelli d’Italia per rilanciare la casa da gioco». 

MF/Agipro

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