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Attualità e Politica

10/03/2021 | 14:47

Giochi, Consiglio di Stato: via libera al "distanziometro" di Aosta, ok a indennizzi per il mancato guadagno degli operatori

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ROMA - Sì alla revoca della licenza per le sale giochi che, in seguito all'introduzione del "distanziometro", si trovano a distanza troppo ravvicinata da luoghi sensibili come scuole e chiese. Il Consiglio di Stato dice no al ricorso di un esercente e conferma il provvedimento della Questura di Aosta, con il quale era stata chiusa la sala di sua proprietà. La revoca, ricordano i giudici, era stata motivata dall'applicazione della legge anti-ludopatia datata dicembre 2018, che rispetto a quella del 2015 ha anticipato la data di entrata in vigore della distanza minima dai luoghi sensibili (500 metri) dal 2023 al 1° giugno 2019. I giudici di Palazzo Spada confermano la legittimità della norma regionale, già sottolineata dal Tar valdostano, in base alla «non assoluta preminenza del principio di libertà dell’attività economica privata» rispetto alla tutela della salute pubblica. Il Collegio ha inoltre ribadito la correttezza "tecnica" del provvedimento della Questura: il ritiro, si legge nella sentenza, «è stato determinato da un diverso apprezzamento dovuto alla normativa regionale sopravvenuta la quale ha anticipato il venir meno della licenza». Altrettanto correttamente il Tar aveva stabilito l'indennizzo previsto dalla legge in questi casi, relativo però solo al "danno emergente", ovvero per la perdita economica subita. Nulla da fare, invece, per l'indennizzo per il "lucro cessante", riferibile ai mancati guadagni dell'operatore, che il ricorrente aveva chiesto: trattandosi di una revoca legittima, non vi è alcuna responsabilità da parte dell'amministrazione. LL/Agipro

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