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Attualità e Politica

21/04/2020 | 20:08

Fuga dal coronavirus: dalle scuole all'industria, l'Europa riparte in ordine sparso

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coronavirus europa fase 2

ROMA - Europa, è tempo di riaperture: più o meno prudenti, a seconda delle situazioni e degli approcci al coronavirus. Come per l'Italia, molto dipenderà dall'andamento del contagio, non completamente prevedibile, ma alcune nazioni sono già sulla strada di una parziale normalità. Per esempio la Germania che, forte di una gestione dell'emergenza risultata molto efficace, ha dato il via libera a buona parte delle sue attività produttive già dal 6 aprile. Dal 4 maggio dovrebbero tornare operativi i grandi negozi nelle principali città e potrebbero riaprire le scuole. 

Ai suoi confini meridionali, anche l'Austria è piuttosto avanti: già dal 14 aprile hanno riaperto i battenti piccole attività (librerie, vivai, bricolage), anche se c'è l'obbligo di mascherina e vigono regole precise di distanziamento sociale. Il 1° maggio riapriranno i centri commerciali, mentre scuole, ristoranti ed alberghi potrebbero tornare operativi a metà maggio, sempre con misure di contingentamento dei clienti. Quanto al turismo, si parla di un possibile accordo bilaterale con la Germania per la riapertura delle frontiere. 

In Olanda, dove un vero lockdown non c'è mai stato, restano per ora chiuse solo alcune attività e limitati gli assembramenti di persone. Niente da fare, invece, per la stagione calcistica: riprenderà a settembre. In fase di riapertura anche la Repubblica Ceca, dove una buona parte delle restrizioni dovrebbero terminare entro il mese di giugno.

In Portogallo si attende il 30 aprile, quando il premier Antonio Costa annuncerà le nuove regole post emergenza. Ristoranti, bar, cinema ed altre istituzioni culturali, dovrebbero riaprire prima dell'inizio pieno dell'estate, se il livello di contagi resterà contenuto.

Lockdown fino al 9 maggio in Spagna, uno dei paesi più colpiti. Ieri però è ripresa la produzione di automobili, pur nell'ambito di severe misure cautelative. Secondo quanto riferito dalla ministra spagnola del Lavoro, Yolanda Diaz, una prima fase, fino all'estate, sarà caratterizzata dalla ripartenza di alcuni settori produttivi, mentre per la ripresa totale si dovrà attendere fino alla fine dell'anno. 

La Danimarca ha riaperto scuole elementari e nidi dal 15 aprile. Ieri un ulteriore allentamento, a beneficio di parrucchieri, dentisti, scuole guida, ma anche saloni di massaggi e di tatuaggi. Non c'è una rigida normativa anti assembramento, visto che il Ministro della Salute ha messo un tetto piuttosto alto,  500 persone. Scuole prossime alla riapertura anche in Islanda, mentre in Norvegia gli studenti torneranno sui banchi a partire dal 27 aprile. 

In Albania proprio ieri hanno riaperto hotel, camping, industrie petrolifere ed estrattive, edili e tessili. Operative anche edicole, agenzie immobiliari, vendita elettrodomestici e di cosmetici, fiorai e mercati all'ingrosso.

Infine la Svezia, che si è distinta per un approccio “morbido” al coronavirus, ma che ha dovuto poi inasprire alcune misure prudenziali. Ieri hanno riaperto gli impianti Volvo in Svezia. Quanto alle scuole, sono tornati in classe solo gli under 15. 

RED/Agipro

 

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