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Attualità e Politica

19/01/2021 | 09:35

Coronavirus, Fipe-Fiepet al Governo: "Sì a riapertura stabile e graduale, rafforzare le misure economiche di sostegno"

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ROMA - Restituire la dignità al settore dei Pubblici esercizi, attraverso un piano ben definito che conduca a una riapertura in sicurezza dei locali. Una riapertura anche graduale, purché stabile e in grado di garantire l'effettiva possibilità di lavoro a 300mila imprese, che negli ultimi 12 mesi hanno registrato circa 38 miliardi di perdita di fatturato. È questa la principale richiesta contenuta nel documento unitario presentato da Fipe-Confcommercio e Fiepet-Confesercenti al ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nel corso dell'incontro che si ètenuto per via telematica. Un faccia a faccia fortemente voluto e richiesto dalle associazioni maggiormente rappresentative del settore dei Pubblici esercizi e che ha visto la presenza anche del viceministro Alessia Morani e dei sindacati di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
«Nonostante gli investimenti già fatti dagli imprenditori del settore - spiegano Fipe e Fiepet - siamo disponibili a implementare i protocolli sanitari, coinvolgendo anche il Comitato tecnico scientifico, con l'obiettivo di riprendere l'attività serale di ristorazione nelle Regioni gialle e dare la possibilità ai locali di restare aperti almeno sino alle 18 nelle zone arancioni». Per quanto riguarda il sostegno economico al settore, Fipe e Fiepet concordano sulla necessità di «rafforzare le misure economiche, a cominciare dal decreto ristori Quinques», rivedendo i meccanismi di calcolo dei contributi a fondo perduto su base annua. «Indispensabile - proseguono - esentare i pubblici esercizi dal pagamento dell'Imu 2021, prolungare gli ammortizzatori sociali fino al termine del periodo di crisi, intervenire sulle locazioni commerciali, prorogando di altri 4 mesi il credito d'imposta e incentivando i locatori a ridurre i canoni ed estendere a 15 anni il periodo di ammortamento anche dei prestiti fino a 800mila euro garantiti dal Fondo centrale di garanzia». RED/Agipro

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