Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 25/04/2024 alle ore 20:32

Attualità e Politica

27/10/2020 | 16:37

Coronavirus, Stoppani (Fipe): "Futuro del settore a rischio”, domani manifestazione in 24 piazze italiane

facebook twitter pinterest
coronavirus fipe manifestazione pubblici esercizi

ROMA - Mercoledì 28 ottobre, alle 11.30, in 24 piazze di tutta di tutta Italia, gli imprenditori dei pubblici esercizi si danno appuntamento per far sentire la propria voce, in maniera pacifica e nel pieno rispetto delle regole. 
C’è tanta preoccupazione ma la Fipe propone delle soluzioni attraverso le parole del suo presidente «Il settore rischia il suo futuro: il Governo, anche in incontri odierni, ha confermato l'impegno di dare seguito immediato a molte delle misure richieste in più occasioni dalla nostra federazione» dichiara Lino Enrico Stoppani, presidente della Fipe-Confcommercio. «Contributi a fondo perduto, interventi sulle locazioni, cancellazione - differimenti di scadenze fiscali, ammortizzatori sociali. Aspettiamo di vedere il provvedimento in approvazione oggi in consiglio dei ministri, è fondamentale per consentire la sopravvivenza di un comparto decisivo per la filiera agroalimentare e per il turismo di questo paese». 

Se non accompagnate da aiuti concreti e immediati, le ulteriori restrizioni contenute nell'ultimo Dpcm rischiano di essere il colpo di grazia per il settore dei pubblici esercizi già colpiti duramente dalla crisi derivante dalla pandemia. Infatti, secondo le stime, a fine anno il comparto rischia di perdere 50.000 aziende con ben 300.000 posti di lavoro in bilico.

La manifestazione è stata indetta per far capire come non esista connessione tra la frequentazione dei pubblici esercizi e la diffusione dei contagi, come dimostrato anche da fonti scientifiche: «Scendiamo in piazza per evitare che passi il messaggio che i pubblici esercizi abbiano un ruolo nella diffusione del contagio» prosegue il numero uno della Fipe. «Non esiste alcuna connessione tra quest'ultimo e l'apertura dei locali, anche perché gli operatori del settore rispettano seriamente i protocolli sanitari imposti e validati dal Cts e dall'Inail. Protocolli che hanno richiesto investimenti economici significativi e garantito sicurezza ai consumatori» conclude Stoppani. 

RED/Agipro

 

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password