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Attualità e Politica

11/11/2020 | 13:30

Coronavirus, Cursano (Fipe): “Le banche non concedono credito, a rischio sopravvivenza delle piccole imprese”

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ROMA - «Sono state annunciate dal Governo cannonate di liquidità per i pubblici esercizi. Peccato che finora abbiamo visto e sentito solo le dolorose cannonate». Commenta così Aldo Maria Cursano, vice presidente della Fipe-Confcommercio, la difficile situazione che i pubblici esercizi stanno vivendo a causa delle chiusure generate dalla pandemia di Coronavirus. Riuscire ad accedere al credito con gli istituti bancari è fondamentale per la sopravvivenza delle aziende, comprese quelle della filiera del gioco: «Il vero problema, al di là delle garanzie richieste» afferma Cursano ad Agipronews, «è che al nostro sistema bancario è stato imposto, dalla Banca Centrale Europea, un ulteriore rating Covid. Questa decisione non fa altro che restringere ancora di più le residue possibilità di avere liquidità da parte delle aziende. La triste realtà è che le nostre attività sono considerate a rischio, da allarme rosso, e quindi non c’è credito disponibile per loro. Inoltre sfornare Dpcm come fossero brioche, ai quali dobbiamo sottostare, cambiando ogni volta la situazione comporta che le imprese si devono adeguare, spendendo anche dei soldi e investendo (plexiglas, sanificazioni). Ma se tutto questo poi viene vanificato pochi giorni dopo perché ricambia tutto, allora si sta giocando con la vita delle persone». 

La Fipe sta cercando di aiutare i pubblici esercizi in questa difficile situazione: «Stiamo cercando di fornire forme di garanzie parallele. Così attraverso i nostri consorzi di fidi (Confidi) stiamo affiancando le aziende che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario. Quindi la pratica viene istruita con una ulteriore garanzia così da dare solidità alla richiesta. Oggi bisogna sostenere le imprese sia per il presente ma soprattutto per il futuro» conclude Cursano.

GB/Agipro

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