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Attualità e Politica

26/10/2018 | 11:43

Caso Puglia, Distante (Sapar): «Il gioco patologico non si combatte facendo guerra ai gestori legali»

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distante sapar puglia

ROMA - «Dobbiamo misurarci con inesattezze, bugie e improvvisazione nell’analisi di un fenomeno sul quale bisognerebbe utilizzare molta cautela». Così Domenico Distante, Presidente di Sapar Puglia, risponde alla nota con cui ieri la Comunità Oasi2 San Francesco aveva espresso il suo parere in merito alla proroga dell’entrata in vigore della legge antiludopatia nella Regione Puglia. Secondo la Comunità «I pugliesi giocatori attivi sono 1,7 milioni e, fra questi, si stimano fra i 30 e i 40 mila giocatori problematici e patologici che hanno diritto a ricevere le giuste cure pubbliche». Distante suggerisce ai responsabili della cooperativa «di documentarsi meglio dai rapporti annuali pubblicati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. In merito alle conseguenze di un’immediata entrata in vigore della legge, senza le modifiche attualmente al vaglio del Consiglio Regionale, Distante sostiene che «voler costringere a tutti i costi i gestori delle sale da gioco a chiudere i battenti, oltre a provocare un danno economico, si rivelerebbe una soluzione del tutto inutile e anacronistica» ribadendo come contrastare le sale che operano con regolare licenza «significa consegnare il settore nelle mani della criminalità organizzata. Non lo dicono le organizzazioni di categoria, ma in queste ore è l’opinione di numerosi esponenti della politica regionale sempre più convinti che la partita non si può giocare sulle distanze». A queste considerazioni, conclude Distante, «si aggiunge il recente rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità nel quale appaiono evidenti le contraddizioni emerse sia sulla entità del fenomeno sia sulle modalità di attuazione. Tutto questo finisce per favorire la criminalità organizzata e l’usura. Non certo la lotta alle ludopatie». RED/Agipro

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