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Attualità e Politica

18/06/2018 | 16:26

Emilia-Romagna, Astro chiede a sei Comuni di sospendere per sei mesi la chiusura delle sale: "Trasferimenti irrealizzabili"

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ROMA - Sospendere per sei mesi gli ordini di chiusura notificati alle sale da gioco non in regola con le distanze minime dai luoghi sensibili - tra cui scuole, chiese, ospedali - indicate dalla legge regionale: è quanto chiede Astro a sei comuni dell'Emilia-Romagna (Imola, Faenza, Forlì, Bellaria, Cesenatico e Cervia) che in questi giorni stanno comunicando agli esercenti interessati l'obbligo di chiusura, concedendo un breve termine per dismettere l’attività aziendale.

Tutto nasce dalla legge regionale sui giochi del 2013 e dalla relativa delibera n. 831/2017 che impone alle sale da gioco a meno di 500 metri dai luoghi sensibili di chiudere o trasferirsi.

Proprio sulla seconda ipotesi, quella della “delocalizzazione”, si sofferma Astro, che in una nota afferma come «detto trasferimento non sembrerebbe realizzabile in quanto, nel territorio regionale, non vi sarebbero aree “non sensibili” disponibili, anche alla luce delle norme dei piani regolatori locali che consentono l’esercizio delle attività di sale gioco solo in determinate zone».

 

Le sale interessate dal divieto «sarebbero, quindi, la quasi totalità di quelle presenti sul territorio regionale e ciò, di fatto, determinerebbe l’estinzione delle attività? aziendali insediate in Emilia-Romagna». Un simile scenario, continua Astro, si pone in aperto contrasto con l’accordo siglato da Governo ed enti locali (e sottoscritto quindi anche dall'Emilia-Romagna) in Conferenza Unificata lo scorso 7 settembre. Tale accordo prevede che «Regioni e gli Enti locali adotteranno, nei rispettivi piani urbanistici e nei regolamenti comunali, criteri che, tenendo anche conto della ubicazione degli investimenti esistenti, relativi agli attuali punti di vendita con attività? di gioco prevalente, consentano una equilibrata distribuzione nel territorio, allo scopo di evitare il formarsi di ampie aree nelle quali l'offerta di gioco pubblico sia o totalmente assente o eccessivamente concentrata».

 

Astro avanza quindi una richiesta di proroga di sei mesi sugli ordini di chiusura. In questo modo si potrà prima di tutto «attendere che, a livello nazionale, si faccia chiarezza sulla regolamentazione della materia e si recepiscano i criteri individuati dalla Conferenza Unificata in tema di distribuzione territoriale dei punti di gioco»; in secondo luogo, «attendere gli esiti dei contenziosi amministrativi instaurati innanzi al Tar dell’Emilia-Romagna»; infine, «consentire – come già fatto dal Comune di Cesena - alle sale dedicate destinatarie dell’ordine di chiusura, la possibilità di individuare zone che abbiano i requisiti previsti dalla legge regionale per delocalizzare, valutando al contempo la sussistenza di presupposti –anche economici - che questa delocalizzazione comporterebbe».

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