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Attualità e Politica

06/06/2016 | 11:59

“Gambling”, Procura antimafia Reggio Calabria chiude inchiesta: 113 indagati, udienza preliminare a metà luglio

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ROMA - L’inchiesta Gambling si allarga ancora, grazie alle dichiarazioni del pentito Mario Gennaro, numero uno di Betuniq. Sono 113 gli indagati che in queste ore stanno ricevendo l’avviso di conclusione indagini della Procura Antimafia di Reggio Calabria, a cui si aggiungono le 23 persone già finite sotto processo nei mesi scorsi. Il procedimento assume dunque dimensioni – e contenuti – di altro livello e vede confermato il coinvolgimento di diverse cosche della 'ndrangheta calabrese – secondo il documento che Agipronews ha potuto leggere, i nomi citati sono almeno sei – che garantivano l'attività del gruppo rappresentato  da Betuniq e Betsolution4U. Il meccanismo criminale, secondo i Pm reggini Amerio, Miceli, Lombardo e Musolino, prevedeva "l'acquisizione di licenze e concessioni (in Austria, Romania, a Malta e nelle Antille olandesi) che dovevano servire a occultare attività che aggiravano le normative fiscali e anti riciclaggio" consentendo "l'infiltrazione della 'ndrangheta nel mercato dei giochi e delle scommesse e il riciclaggio dei proventi derivanti dalle attività criminose della stessa associazione". Le dichiarazioni di Gennaro avranno in ogni caso diverse conseguenze anche per il settore giochi, con l’apertura di nuovi filoni d’inchiesta presso diverse procure italiane. Intanto, dall’elenco dei destinatari dell'avviso di chiusura indagini, emergono altri profili conosciuti: uno dei titolari di una concessionaria online Aams, i soci di una compagnia maltese che ha aderito quest'anno alla sanatoria per agenzie di scommesse e gli amministratori di un provider del Nord Italia che ha fornito, secondo la Procura, servizi informatici a operatori esteri senza concessione, consentendo loro "l'offerta al pubblico, la gestione della raccolta di scommesse e di sistemi multilivello" in cambio di una quota fissa e di una percentuale sul fatturato. Tra i reati ipotizzati per tutti gli indagati, oltre all'associazione a delinquere, anche l'aggiramento delle norme contro il riciclaggio, l'intestazione fittizia di aziende e il reimpiego di capitali sporchi, la gestione illecita di imprese, la raccolta non autorizzata di giochi e scommesse, oltre a reati fiscali di vario genere. L’udienza preliminare di “Gambling”, secondo quanto si apprende, si svolgerà entro la metà di luglio: gli indagati potranno chiedere nei prossimi 30 giorni di essere interrogati e spiegare la propria posizione alla Procura di Reggio Calabria.  NT/Agipro

 

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