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Attualità e Politica

21/11/2018 | 11:41

Giochi Emilia-Romagna, Mosconi (ass. Forlì): “Abbiamo fermato gli 'sfratti', in Regione si parla di una proroga”

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ROMA - In Emilia-Romagna spirano venti di proroga. A termini di normativa regionale dovremmo essere nel periodo in cui i comuni, dopo aver portato a termine la mappatura dei luoghi sensibili, danno lo sfratto alle sale da gioco e scommesse non in regola con il distanziometro, ma la situazione è in stand by. Lo rivela ad Agipronews Raoul Mosconi, assessore alle Politiche Sociali di Forlì, che parla per il suo comune ma apre squarci interessanti sulla situazione regionale. «La delocalizzazione delle attività sotto distanza non è ancora avvenuta, in quanto la Regione Emilia-Romagna entro breve dovrebbe modificare la deliberazione del 2017, che ha fornito le modalità di applicazione della legge regionale». Modificare in che senso? «Prevedendo una proroga dei termini entro i quali attuare la delocalizzazione. Quella della proroga è una esigenza emersa da parte di alcuni Comuni in occasione dell'incontro in Regione del nove novembre scorso. La Regione si era riservata di valutare questa possibilità». Non solo: «A completare un quadro normativo abbastanza complesso – continua Mosconi – concorre il decreto Dignità del Governo, che prevede entro sei mesi dalla conversione in legge una una riforma complessiva in materia di giochi pubblici, in modo da contrastare ludopatia e gioco illegale. E quindi stiamo aspettando».

Nel processo di delocalizzazione, comunque avviato nei mesi scorsi, ci sono state reazioni da parte delle imprese forlivesi? «Al momento – spiega l'assessore Mosconi - sono pervenuti al Tar tre ricorsi, più uno in qualità di contro interessati. I tre ricorsi riguardano una nota del Comune semplicemente “ricordativa” dei  termini previsti nella normativa regionale: in pratica non sono contro provvedimenti di chiusura che in effetti non sono stati  ancora adottati». Più o meno qual è la percentuale di attività fuori regola rispetto al distanziometro nel territorio comunale? «Sicuramente la maggioranza delle attività, sia quelle dedicate all'offerta esclusiva di gioco d'azzardo lecito, che quelle non dedicate esclusivamente a tale offerta sono fuori regola. Occorre che la Regione Emilia-Romagna e il Governo diano corso ai provvedimenti promessi a contrasto delle ludopatie. I Comuni rimangono l'ultimo anello della catena».

MF/Agipro

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