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Attualità e Politica

09/07/2019 | 11:37

Giochi, Eurispes: "La Corte dei Conti conferma le nostre tesi: la stretta sul settore può accrescere l'illegalità, serve una normativa organica"

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ROMA - «Aumentano le violazioni tributarie e amministrative accertate nel settore dei giochi: la riduzione del numero degli apparecchi da intrattenimento stabilita dalle norme nazionali, unita all’inasprimento delle limitazioni delle distanze da luoghi cosiddetti sensibili e degli orari di gioco da parte di norme regionali e locali, hanno determinato una contrazione del mercato legale e un probabile incremento dei fenomeni illegali». Così l'Eurispes in una nota a commento del Rendiconto Generale dello Stato 2018 della Corte dei Conti sui giochi, «che conferma quanto emerso dalle analisi dell’Osservatorio Giochi, Legalità e Patologie» dell'istituto di ricerca.
«Una conferma di quanto già emerso nell’ambito degli approfondimenti svolti in seno all’Osservatorio dell’Eurispes - si legge ancora - si trova nel passaggio della relazione in cui si evidenzia che la riduzione del numero degli apparecchi da intrattenimento stabilita dalle norme nazionali, unita all’inasprimento delle limitazioni di distanze da luoghi sensibili e degli orari di gioco da parte di norme regionali e locali, ha determinato una contrazione del mercato legale e un probabile incremento dei fenomeni illegali».
L'Eurispes ribadisce dunque «l’importanza di distinguere e saper distinguere ad ogni livello (istituzionale e di mercato) ciò che è legale da ciò che tale non è». Alla luce delle analisi periodiche delle autorità competenti «la criminalità organizzata da svariati anni penetra e tenta di penetrare nell’economia legale a tutti i livelli. Le più recenti operazioni di polizia giudiziaria delineano un quadro che vede al centro degli interessi criminali nel nostro Paese il segmento delle scommesse raccolte senza i titoli abilitativi. Si tratta di canali illegali di raccolta, distinti e paralleli rispetto a quelli autorizzati dai Monopoli di Stato». L'Istituto ricorda in particolare quanto spiegato dal Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, in Commissione Antimafia: «Dopo aver citato un caso specifico concernente una società concessionaria per gli apparecchi da gioco risultata collegata agli ambienti malavitosi siciliani e le difficoltà riscontrate per pervenire alla revoca della concessione, ha dichiarato che "i grandi concessionari sono pochi e teoricamente sono controllabili", mentre i punti scommesse sul territorio "vengono aperti come se fossero normali negozi" e per loro "non è prevista l’interdittiva antimafia. In certi comuni ci sono più punti scommesse che chiese o salumerie. Bisognerebbe chiedersi chi c’è dietro questi punti e, in certe realtà, c’è sicuramente la criminalità organizzata"». In tale contesto, conclude l'Eurispes, «si avverte sempre più l’esigenza di riprendere il filo di una normativa nazionale organica, in grado di aggiornare il sistema e dare ordine e certezza al mercato, superando le contrapposizioni sterili e optando per una reale e concreta assistenza e cura delle persone affette dalla dipendenza da gioco». RED/Agipro

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