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Attualità e Politica

29/04/2020 | 15:02

Fase 2, Papalia (Confesercenti-FIEGL): "Settore giochi può ripartire in sicurezza, sbagliato penalizzare le sale"

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giochi fase 2 papalia

ROMA - Sarebbe «incoerente» riaprire i punti vendita generalisti di gioco lasciando chiusi quelli specializzati. Ad affermarlo è Stefano Papalia, presidente FIEGL - la Federazione Italiana Esercenti Gioco Legale, promossa e organizzata da Confesercenti - intervenuto nel dibattito sulla "fase 2" del settore, la cui rete fisica a eccezione delle tabaccherie è ancora ferma per le misure contro il coronavirus. «Per limitare al massimo il livello di aggregazione sociale e ridurre il rischio di contagio all’interno dei punti vendita bisogna fare delle considerazioni - continua Papalia - In particolare bisogna distinguere i punti vendita di gioco specializzati, ovvero con attività di gioco prevalente - come sale scommesse, sale bingo, sale dedicate slt e VLT e sale giochi - e i punti vendita di gioco generalisti, in cui l'attività di gioco è accessoria, come bar, tabaccherie ed edicole». Il prolungato blocco delle sale specializzate, la cui data di riapertura è ancora incerta, non tiene conto secondo Papalia delle caratteristiche di questo tipo di locali: «I punti vendita specializzati hanno generalmente superfici molto ampie e pertanto, dopo una riorganizzazione degli spazi interni, possono facilmente rispettare le disposizioni previste dal Governo per ridurre al minimo il rischio di contagio - spiega il presidente - Inoltre, la frequentazione di tali luoghi può essere facilmente contingentata con un controllo all’accesso dei locali, introducendo un livello massimo di presenza simultanea in funzione dei metri quadro». A questo si aggiunge anche «la possibilità di imporre alla clientela l’utilizzo di dispositivi di sicurezza che il Governo riterrà opportuno far adottare nei luoghi pubblici; il tutto può essere facilmente realizzato e monitorato, in considerazione del fatto che le sale specializzate rispettano già da tempo misure di controllo stringenti, attuate tramite le limitazioni degli accessi per garantire la tutela dei minori e attraverso sistemi di video sorveglianza obbligatori all’interno degli esercizi». La Federazione ha inoltre predisposto un piano per «un adeguato livello di contrasto al contagio, con la messa in sicurezza dei nostri esercenti grazie all’utilizzo di dispositivi di sicurezza personale, come mascherine e guanti, la sanificazione reiterata dei dispositivi a diretto contatto con il pubblico, come le slot, e dalla messa a disposizione di igienizzanti in prossimità delle stesse». La FIEGL trova quindi «incoerente la scelta che sembrerebbe stia maturando in seno al Governo, di riaprire i punti di gioco specializzati in un momento successivo rispetto ai punti vendita generalisti». 

Osservazioni particolari riguardano anche le tabaccherie, rimaste sempre operative e in cui dalla prossima settimana riprenderà una graduale riapertura di giochi come il Lotto e il SuperEnalotto. «Questo tipo di attività può essere suddivisa in due macrocategorie - continua Papalia - i giochi da banco, ovvero Lotto, SuperEnalotto, scommesse, Gratta e Vinci e altri; e gli apparecchi da intrattenimento, ovvero le slot machine». Nel primo caso «riteniamo che i problemi legati alla vendita di gioco possono essere assimilabili a quelli riscontrabili per la distribuzione di qualunque altro prodotto da banco, come caramelle, caffè, sigarette», mentre nel secondo caso «ipotizziamo che andranno rispettati rigorosamente i criteri del distanziamento sociale, ovvero la distanza di almeno un metro tra una slot e l’altra, o in alternativa l’installazione di pannelli antidroplet, oppure il posizionamento delle slot “di spalle” l’una con l’altra». Il presidente ritiene comunque «che il rischio di assembramento è ragionevolmente controllabile anche all’interno degli esercizi generalisti, dal momento che gli spazi dedicati agli apparecchi da gioco, sono, nella maggior parte dei casi, già collocati in posizione defilata rispetto alla parte del locale destinata all’attività principale, se non addirittura in appositi ambienti separati».  LL/Agipro

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