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Attualità e Politica

17/03/2021 | 15:24

Giochi, il caso Piemonte: l'illegalità minaccia il settore, nel 2019 sequestrati 1.000 apparecchi non a norma

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giochi piemonte illegalità

ROMA - Accanto agli effetti negativi su occupazione ed entrate erariali della legge piemontese sul gioco, l'altra minaccia che pende di fronte alla contrazione dell'offerta lecita è la proliferazione dell'illegalità. Non ci sono al riguardo stime ufficiali, ma nel 2018 la Guardia di Finanza ha stimato il volume del gioco illegale in Italia in circa 20 miliardi di Euro. Sul nesso tra proibizionismo e infiltrazioni criminali si è espresso più volte il procuratore antimafia Federico Cafiero de Raho, secondo il quale «pensare di intervenire vietando di fatto di giocare legalmente, per un verso non garantisce una libertà che deve essere comunque rispettata, per l’altro spalanca praterie per il gioco illegale».
Quanto al Piemonte, i dati del bilancio operativo della Guardia di Finanza regionale relativo al 2019 parlano di 368 controlli eseguiti, di cui 157 con esito irregolare. Sequestrati 1.000 apparecchi da gioco (tra cui 60 "totem"), «15 punti clandestini di raccolta scommesse e 160 mila euro in contanti».
Fra i casi più recenti e importanti, sui quali si è discusso degli effetti negativi della legge regionale, quello denominato “Carminius-Fenice”, che ha scoperto pesanti infiltrazioni  della 'ndrangheta nel centro piemontese di Carmagnola (Torino). Gli imputati sono accusati, tra l'altro, di aver imposto l'installazione in vari locali pubblici e sale giochi di apparecchi illegali. MF/Agipro

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