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Attualità e Politica

07/04/2016 | 14:32

Giochi, a Spresiano (TV) stop totale dal Comune: «E’ un messaggio allo Stato, slot e vlt non sono l’unico problema»

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giochi spresiano

ROMA - «Vogliamo lanciare un SOS allo Stato e all’opinione pubblica. Non sono solo le slot e le vlt a causare la dipendenza da gioco, è tutta l’offerta a essere rischiosa». A parlare è Marco Della Pietra, sindaco di Spresiano, in provincia di Treviso, all’indomani dell’approvazione all’unanimità, da parte del Consiglio comunale, del nuovo regolamento contro l’azzardo. La nuova norma entrerà in vigore tra un mese e bloccherà totalmente ogni attività di gioco - dalle slot al lotto, dalle scommesse al gratta e vinci - a partire dalle ore 23 fino alle 8 di mattina (dalle 2 alle 8 nelle zone non residenziali). «Non si tratta di una semplice limitazione di orari, misura a cui non ho mai creduto - spiega Della Pietra ad Agipronews - L’intervallo di tempo previsto dal regolamento sarà flessibile, potrebbero arrivare nuove restrizioni ma anche deroghe. Siamo convinti che contro la ludopatia non basti limitare l’attività solo a livello temporale». Per questo il regolamento vieta l’apertura di nuovi punti gioco: rivendite di lotterie istantanee, sale scommesse, sale vlt, installazione di slot. Proibito anche espandere l’attività per i punti già operativi. «Serve a sensibilizzare lo Stato sul fatto che il problema non sono le slot e le videolotteries, ma tutto. E’ un discorso ideologico, non vogliamo più gestire gli aspetti problematici di un settore a cui lo Stato autorizza l’attività, ma del quale si disinteressa quando si passa alle applicazioni reali. Abbiamo studiato altri regolamenti prima di elaborare il nostro e in nessuno era previsto di parificare tutti i giochi». In vista della Conferenza Unificata nella quale verrà discussa la redistribuzione dell’offerta di gioco sul territorio, il sindaco di Spresiano si augura che «vengano ascoltate le istanze dei comuni, anche quelli piccoli, perché sono loro i primi referenti dei cittadini. Mi piacerebbe che ci fosse un dialogo vero con gli enti locali, e che non riguardi solo la possibilità di arricchire le tasche di questi ultimi». LL/Agipro

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