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Attualità e Politica

04/02/2020 | 12:13

Giochi, dal Tar Trento disco verde al distanziometro di Storo: "Scelta proporzionata tra tutela della salute e attività degli operatori"

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ROMA - Via libera del Tar di Trento alla delibera comunale di Storo con cui sono stati individuati i luoghi sensibili presenti sul territorio, dai quali slot machine e videolottery devono rimanere lontane almeno 300 metri. Il tribunale amministrativo ha bocciato nella sentenza pubblicata oggi il ricorso presentato da un operatore di gioco contro il provvedimento emesso a maggio 2019, con cui è stata attuata la legge provinciale contro la ludopatia. «Il Comune di Storo ha fatto corretta applicazione» delle disposizioni previste dalla norma, che includono tra gli spazi "off limits" scuole, strutture sanitarie, residenziali, ricreative e sportive, circoli pensionati e anziani, luoghi di culto. La delibera comunale, anzi, non ha neanche «esercitato le facoltà ampliative» stabilite dalla legge: nonostante fosse possibile estende la distanza minima dai 300 ai 500 metri e individuare altre aree sensibili, il Comune ha ritenuto di confermare le disposizioni "di base", «non aggravando il pregiudizio agli operatori economici». Anche per questo secondo il Tar non convince il presunto "effetto espulsivo" sostenuto dalle società di gaming: le attività legate al settore, scrive il Collegio, non inibiscono totalmente il gioco, visto che «vi è una residua porzione della zona edificata residenziale (circa il 6% del territorio) e l’intera zona industriale/artigianale che sono idonee all’insediamento» delle attività. Tenuto conto dell'obiettivo della legge, proteggere i soggetti potenzialmente deboli dalla ludopatia, «la scelta complessivamente realizzata risulta essere proporzionata - conclude il Tar - poiché comporta il minor sacrificio possibile per l’interesse dei privati in relazione all’interesse pubblico perseguito». LL/Agipro

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