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Attualità e Politica

22/05/2018 | 17:31

Giochi, cambia ancora la legge regionale toscana: torna il “vecchio” Preambolo

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giochi toscana legge spinelli

ROMA - Seconda modifica in pochi mesi per la legge regionale toscana sul gioco patologico, la numero 57 del 2013. Nella seduta di oggi, il Consiglio Regionale ha approvato all'unanimità la nuova formulazione del Preambolo, richiesta espressamente dal Ministero dell'Interno, pena l'impugnazione della legge. 

Il testo era già stato ampiamente modificato nel gennaio scorso, con l'ampliamento dei luoghi sensibili e la previsione di corsi di formazione per gestori e operatori dei centri scommesse. Il Ministero, però, aveva ritenuto inaccettabile la formulazione del Preambolo, che recitava: «La Corte costituzionale con le sentenze 10 novembre 2011, n. 300, e 11 maggio 2017, n. 108, ha riconosciuto alle regioni la potestà di adottare misure volte alla prevenzione e al contrasto del gioco d’azzardo patologico». Il punto, obiettava il Viminale, poteva determinare una interferenza regionale rispetto alla potestà esclusiva statale in materia di ordine pubblico e sicurezza perché attribuiva alle Regioni «una generica competenza in materia di prevenzione e contrasto del gioco d'azzardo patologico». 

Il presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale, Stefano Scaramelli (Pd), ha quindi presentato all'attenzione del Consiglio Regionale un nuovo testo, che ripristina quasi integralmente la formulazione originaria del 2013: «La Corte Costituzionale con le sentenze 10 novembre 2011 n° 300 e 11 maggio 2017 n° 108, ha riconosciuto alle Regioni la possibilità di legiferare in materia di regolamentazione dei giochi leciti, al fine di tutelare categorie di persone socialmente a rischio e per la prevenzione della ludopatia». «Si tratta solo di una modifica semantica – ha detto durante la seduta Serena Spinelli, presidente dell'Osservatorio Regionale sul gioco patologico – che non cambia il nostro obiettivo: combattere gli eccessi del gioco compulsivo». 

MF/Agipro

Nella foto, Serena Spinelli

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